Cultura

Società di gioco online reclutano psicologi per fare pubblicità all’azzardo

La rettitudine di una psicologa di Forlì smaschera il marketing aggressivo dei signori dell'azzardo. Pagano 65 euro a articolo per promuovere sul web i loro prodotti. Se questo accade in piccolo, quanti soldi girano attorno a questa forma di sponsorizzazione indiretta? Endrizzi (M5S) annuncia un'interrogazione parlamentare e dichiara: "Subito legge per abolizione totale di pubblicità diretta e indiretta e controlli su queste società e i loro metodi pagamento"

di Redazione

"Società di gioco d'azzardo online contattano e tentano di reclutare anche psicologi che lottano contro azzardopoli offrendo articoli a pagamento per sponsorizzare i loro siti e quindi l'azzardo". La clamorosa denuncia arriva dal senatore Giovanni Endrizzi del M5S, che sta già predisponendo una interrogazione ai ministri competenti. "Abbiamo tutte le prove che sono già pubbliche grazie alla rettitudine di Chiara Pracucci, una psicologa romagnola di Longiano (Forlì) che guida l'Associazione in Sè che due giorni fa si è vista recapitare in posta elettronica un clamoroso messaggio un sito legato di gioco online" denuncia Endrizzi.

"Salve siamo alla ricerca di articoli/post marketing pubblicitari con backlinks, redatti da voi inerenti al vostro sito web della vostra associazione. Il post dovrebbe contenere minimo 2 paragrafi, in relazione ad 'casino online' con link ad uno dei nostri siti clienti. Possiamo pagare direttamente nel vostro conto PayPal, una volta redatto il post. Grazie in anticipo per il tempo e l'attenzione che vorrete dedicarci".

Questo il messaggio ricevuto dalla incredula dottoressa Chiara Pracucci, che professionalmente si occupa proprio di lotta all'azzardopatia e ne denuncia da sempre tutti i rischi sociali. A sua richiesta, le è stato fornito anche un tariffario: 65 euro ad articolo, pagamento tramite PayPal.

Anche l'algoritmo sbaglia e svela un modus operandi

La ricerca è chiaramente avvenuta tramite algoritmo, cercando chi sul web usa con più ricorrenza termini come "gioco" o "azzardo". Siccome anche gli algoritmi sbagliano, ecco che si è svelata la punta di un Iceberg e, soprattutto, un modus operandi. Ora chiaramente ci sarà la consueta cortina della "mela marcia". Per evitare mele di ogni tipo, denuncia Endrizzi, bisogna vietare e vietare subito in toto ogni forma di pubblicità, diretta o indiretta, di gioco d'azzardo. Due proposte sono ferme alla Camera e al Senato, chiare, semplici e nette: quella che vede come primo firmatario proprio Giovanni Endrizzi al Senato e quella correlativa di Lorenzo Basso (PD) alla Camera. Chi le sta ostacolando? Ai cittadini la non ardua risposta.

"Questo fenomeno può essere solo una punta di un enorme iceberg che fa emergere la strategia aggressiva e senza scrupoli delle società di gioco d'azzardo. Chi c'è dietro questa società ? Pagano con paypall senza alcuna fattura? Per questo chiediamo subito risposte chiare a Ministero degli Interni, delle Finanze della Sanità e non solo" dichiara Endrizzi.

"Questo episodio fa emergere una volta di più come vada vietata immediatamente tutta la pubblicità sul gioco d'azzardo approvando i nostri disegni di legge e quelli analoghi e si debba approfondire ogni aspetto anche perchè la relazione della DNA è stata chiarissima su questo punto, anche il cosiddetto 'gioco legale' fa da apriporte alle mafie ed evasioni fiscali" conclude Endrizzi.

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