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A Dunkerque un nuovo campo accoglie mille persone

A nord della Francia Msf ha costruito a Grande Synthe un centro dove trasferire i rifugiati che erano bloccati nel fango di Basroch in tende di fortuna. La gestione è affidata all'associazione Utopia 56, i servizi sanitari saranno gestiti con altre associazioni mediche

di Redazione

Non c'è solo Calais. I profughi si sono accampati anche in altre aree del nord della Francia, come la vicina Dunkerque, che affacciano sulla Manica. Sono oltre un migliaio i rifugiati che dall’area fangosa di Basroch si stanno trasferendo a Grande Synthe alla periferia di Dunkerque, dove è ubicato il nuovo campo di La Linière costruito da Medici senza Frontiere in collaborazione con l’ufficio del sindaco. Novecento persone sono state trasferite lunedì, altre 170 martedì e l’operazione – rende noto un comunicato di Medici senza frontiere – dovrebbe concludersi oggi.

Prima del trasferimento di questa settimana, più di 1.200 persone (erano 2500 a gennaio tra cui 200 bambini), soprattutto curdi provenienti dall’Iraq, erano bloccate nel campo di Basroch, vicino a Dunkerque, dove vivevano in condizioni disastrose e insalubri, dormendo in tende estive in una regione in cui le temperature d’inverno scendono sempre sotto lo zero, con pochi bagni e docce, appena due punti di accesso all’acqua, ratti, spazzatura, pozze di acqua stagnante. Il sindaco ha annunciato che da domani i resti del campo saranno eliminati.

«Migliaia di persone sono state lasciate in condizioni insalubri e pericolose. Non avevamo altra scelta se non quella di intervenire per costruire un nuovo campo, che soddisfa gli standard minimi per la sicurezza antincendio, la disponibilità di ripari, l'accesso ai servizi igienici, l’acqua corrente e una cucina attrezzata» ha detto Mathilde Berthelot, responsabile delle attività a Calais.

Nella gallery in basso le immagini del nuovo campo di La Linière e del vecchio accampamento di Basroch

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Il nuovo campo, costruito negli ultimi due mesi, è costituito da 260 strutture di legno che possono ospitare 4-5 persone e una stufa. Altri 115 rifugi di legno saranno costruiti entro una decina di giorni (possono essere costruite 20 strutture al giorno). Nel frattempo, decine di persone saranno ospitate sotto le tende. In cinque container sono stati installati 78 bagni (altri 48 in costruzione) e 42 docce (24 in costruzione). Il campo, illuminato durante la notte, è costato 3 milioni di euro di cui 2,6 milioni pagati da Msf.

Il campo non sarà gestito da Msf ma dall’associazione “Utopia 56” incaricata e gestita dall’ufficio del sindaco. Altre associazioni locali e internazionali stanno procurando coperte, cibo, vestiti. Sono state costruite cucine comunitarie e altri servizi e spazi comuni, come le attività scolastiche, verranno creati dalle associazioni presenti.

Msf continuerà a gestire la clinica all’interno del nuovo campo, condividendo lo spazio con altre associazioni mediche (MdM, Ginecologi Senza Frontiere, Croce Rossa Francese).
Nel campo, inoltre, Msf gestisce una clinica mobile che svolge circa 150 consultazioni a settimana, i servizi igienico sanitari e gli allacci per il rifornimento dell’acqua.

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