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Osservatorio Nazionale sull’azzardo: Federserd ha un conflitto di interesse?

Il Consiglio di Stato accoglie il ricorso del Codacons: ora il Tar dovrà dire se esiste un conflitto di interessi tra le finalità pubbliche dell'Osservatorio anti azzardo istituito presso il Ministero della Salute e la Federazione degli operatori delle tossicodipendenze che gestisce, per conto di Lottomatica e Sisal, il progetto "Gioco responsabile"

di Marco Dotti

Da alcune settimane, con la forza del ritornello e l'inconsistenza delle cantilene, tra interrogazioni parlamentari e interrogativi degli esperti, fra indignazioni sponsorizzate e distrazioni di élites e di massa, si fa largo una questione: forze oscure impedirebbero l'insediamento dell' Osservatorio per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave. Vediamo di fare chiarezza.

Che cosa e chi?

Istituito inizialmente presso Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e con la Legge di Stabilità del 2015 passato al Ministero della Salute con il compito di "monitoraggio della dipendenza dal gioco d’azzardo e dell’efficacia delle azioni di cura e di prevenzione intraprese, della definizione di linee di azione per garantire le prestazioni di prevenzione cura e riabilitazione delle persone affette da Gap, di valutare le misure più efficaci per contrastare la diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave".

Nessuna forza oscura impedisce a quanto ne sappiamo l'insediamento del suddetto, ma un ricorso. Ricorso presentato dal Codacons, associazione a difesa dei consumatori presieduta da Carlo Rienzi, nei confronti di un'altra associazione, Federserd. Sia Codacons, che Federserd sono stati chiamati a far parte dell'Osservatorio, assieme a Age (Associazione italiana genitori), Moige (Movimento italiano genitori) Unc (Unione nazionale consumatori), SiTD (Società italiana tossico dipendenza), Alea (Associazione per lo studio del gioco d’azzardo e dei comportamenti a rischio) Cnca (Coordinamento nazionale comunità terapeutiche) e Fict (Federazione italiana comunità terapeutiche). La presenza di Federserd appare però anomala.

Perché anomala? Perché

Federserd (l'acronimo sta per Federazione degli operatori dei servizi delle dipendenze) gestisce e cura il famoso "Gioco responsabile", finanziato da Sisal e Lottomatica, con il sostegno di altri concessionari (Admiral, Cirsa e Codere).

Un nostro articolo del novembre scorso aveva giù portato all'attenzione il problema.


Da un lato i conflitti, dall'altro gli interessi?

Far sedere Federserd al tavolo che dovrebbe ragionare e valutare le politiche di contrasto all'azzardo significava forse far entrare dalla finestra anche quei "soggetti economici", concessionari di Stato, che tutto l'interesse hanno nel dirottare l'attenzione sulla figura e sulle spalle del giocatore ritenuto irresponsabile. Insomma: spostare la bilancia sul lato della domanda, mentre tutti sanno che la responsabilità delle diseconomie dell'azzardo va ascritta all'attuale irresponsabilità dell'offerta.

Ebbene, dopo una sospensiva al Tar del dicembre scorso, ieri il Consiglio di Stato ha dato ragione al Codacons. Il Tar dovrà adesso pronunciarsi subito sull'incompatibilità o meno di Federserd rispetto all'Osservatorio.

Alla base del ricorso, c'è quello che a Rienzi – non solo a lui, in verità – è parso un gigantesco conflitto di interessi: può una associazione finanziata anche dai concessionari dell'azzardo essere compatibile con le funzioni pubbliche dell’Osservatorio?

Secondo il Consiglio di Stato “pur non potendo ravvisarsi un pregiudizio grave e nell’attualità concretamente apprezzabile per la circostanza che l’Osservatorio per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave non è ancora operativo né consta che lo sarà a breve, le esigenze cautelari rappresentate da Codacons possono essere adeguatamente soddisfatte dalla sollecita fissazione, da parte del primo giudice, dell’udienza per l’esame del merito, previa adeguata istruttoria, ove occorra, sull’esistenza di eventuali situazioni di conflitto di interessi in capo a Federserd, al di là delle sue finalità statutarie, rispetto ai compiti di prevenzione e di cura del preoccupante fenomeno della ludopatia, che hanno giustificato l’istituzione dell’Osservatorio”.

In attesa di una decisione. indipendentemente da cosa dirà il Tar e indipendentemente da Federserd, nel merito gli interrogativi restano. Il ricorso del Codacons altro non ha fatto che portare alla luce criticità e falle di un sistema abituato a tacere sui troppi e troppo diffusi conflitti di interessi tra chi produce il danno e chi dovrebbe contrastarlo.

Parlare di "forze oscure" non serve a nulla, se non si affrontano di petto quelle palesi ed evidenti che minano il campo delle buone pratiche.

In copertina: la papera degli spot sul Gioco responsabile

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