Politica
Nuovo Isee, vincono le famiglie: illecito considerare indennità come reddito
Il Consiglio di Stato ha riconfermato quanto aveva già detto il Tar del Lazio: il nuovo Isee, nel suo considerare come reddito le indennità sia di accompagnamento sia risarcitorie, è illegittimo. I ricorsi di poche centinaia di famiglie hanno avuto ragione.
Il Consiglio di Stato ha riconfermato quando aveva già detto il Tar del Lazio: il nuovo Isee, nel suo considerare come reddito le indennità sia di accompagnamento sia risarcitorie, è illegittimo. I ricorsi di poche centinaia di famiglie hanno avuto ragione.
È stata depositata oggi la sentenza del Consiglio di Stato, relativa all’udienza del 3 dicembre scorso. «Ci hanno dato ragione anche in Consiglio di Stato, abbiamo finito i gradi di giudizio, adesso il Governo deve applicare le sentenze: il giochino del Governo per fare cassa sui disabili non ha funzionato», commenta soddisfatta Maria Simona Bellini, presidente del Coordinamento Nazionale Famiglie di Disabili Gravi e Gravissimi, fra le promotrici del ricorso.
In più per lo Stato si profila il rischio di dover risarcire le famiglie che in questo anno e mezzo sono state costrette a versare contributi non dovuti per avere servizi per i loro cari: «Per un anno e mezzo il Governo ha usato un Isee illecito, quindi le persone ora possono chiedere il risarcimento danno. Invitiamo le famiglie a rifare l’Isee e a chiedere risarcimento. Sono state creati danni evidenti alle famiglie, con situazioni paradossali: gente che viveva solo di queste indennità si sono trovate a dover partecipare ai costi dei servizi».
Due sono i punti di cui il Consiglio di Stato si è espresso: l’illeiceità del considerare reddito le indennità per la disabilità e le franchigie differenziate per minori e adulti, che creava una discriminazione a danno degli adulti.
Il Consiglio di Stato, precisa Bellini, «non ha considerato illecito l’articolo 5 del decreto che ha istituito il nuovo Isee, ma i suoi decreti attuativi. Quando questo nuovo Isee è nato, il decreto era fatto bene, stanava una serie di redditi che prima non venivano conteggiati e inclusi, una cosa positiva. Quando hanno fatto i decreti attuativi invece hanno inserito le indennità di accompagnamento e risarcitorie per la disabilità, cosa che nella norma non era prevista. L’hanno interpretato in questo modo».
Il secondo punto accolto è la discriminazione che il nuovo Isee attuava fra minorenni e maggiorenni, con le franchigie che restano ma che devono essere uguali per tutti, nel loro valore massimo. «La sentenza inoltre», continua Bellini, «ribadisce che questo comportamento è anticostituzionale. Alla luce del ricorso che abbiamo già depositato all’Onu sulla reale attuazione della Convenzione Onu in Italia questo è di sicuro un precedente fondamentale».
Un successo per le Associazioni. "É un giorno molto importante per il mondo delle persone con disabilità che, con l’attesa sentenza del Consiglio di Stato, vedono finalmente respinto il ricorso della Presidenza del Consiglio dei Ministri contro le decisioni del Tar del Lazio che, nel febbraio 2015, avevano dichiarato illegittimo l'inserimento di pensioni, indennità di accompagnamento e risarcimenti nel computo dell’ISEE (l’indicatore della situazione economica equivalente)" dichiara il Presidente dell'ANMIL Franco Bettoni.
«Il nostro Governo ha applicato una normativa approvata in precedenza e sulla quale si erano espresse positivamente le commissioni parlamentari», ha commentato in una nota il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Giuliano Poletti. «Ci siamo impegnati nell'attuazione del nuovo Isee ritenendolo un indicatore più veritiero e meglio costruito del precedente, oltre che con un sistema di controlli rafforzato: come sta dimostrando il monitoraggio che pubblichiamo ogni trimestre, è infatti complessivamente un indicatore più equo e che garantisce un accesso più giusto alle prestazioni sociali, anche nel caso delle persone con disabilità. Come Governo non possiamo che prendere atto della sentenza appena depositata dal Consiglio di Stato e provvederemo ad agire in coerenza con questa decisione».
Foto S. Bozon, Getty Images
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