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Riforma Terzo Settore, settimana prossima riparte la discussione

In arrivo il via libera da Tesoro e Commissione Bilancio per dare il la al confronto in commissione Affari Costituzionali. Il sottosegretario al Welfare, Luigi Bobba: «Trovata la quadra quasi su tutto, rimangono da sciogliere solo alcuni nodi rispetto agli articoli 4 e 9». L'Iri del sociale? «Stiamo lavorando al testo di un emendamento del Governo». L'intervista

di Redazione

Quattro mesi dopo la presentazione degli oltre 700 emendamenti, da settimana prossima la commissione Affari Costituzionali del Senato presieduta dalla democratica Anna Finocchiaro, dovrebbe riprendere la discussione sulla riforma del Terzo Settore (qui il fascicolo dei lavori parlamentari) . Il condizionale è d’obbligo. Il regolamento di Palazzo Madama prevede infatti che prima di procedere all’esame dei testi, il testo licenziato dalla Camera e ogni emendamento riceva il bollino verde dalla commissione Bilancio. Facciamo il punto con il sottosegretario al Welfare con delega al Terzo Luigi Bobba.

Allora sottosegretario, settimana prossima si riparte?
Sì, dovremmo esserci. Il viceministro all’Economia Enrico Morando mi ha annunciato che con ogni probabilità martedì 19 la commissione Bilancio darà l’ok.

Quale era l’ostacolo? C’era un problema di copertura?
Occorreva integrare la relazione tecnica che abbiamo presentato e che il Tesoro ha accolto. In particolare per il Fondo Progetti a favore della associazioni che ha una capacità di 50 milioni di euro, 20 dei quali arrivano dalla confluenza dei “vecchi” stanziamenti legati alle leggi 266 (volontariato), 383 (associazioni di promozione sociale) e 438 (associazioni “storiche” e marginalità sociale). Ora abbiamo trovato la quadra anche sugli altri 30.

E le imprese sociali?
Su quel fronte i giochi si sono chiusi con il decreto del ministero dello sviluppo economico che ha istituito il fondo rotativo da 200 milioni. Di fatto abbiamo scelto di creare due bacini: uno ancorato al meccanismo dei bandi per le realtà associative e uno fondato sul sistema dei fondi di garanzia per le realtà imprenditoriali.

Negli ultimi mesi dello scorso anno il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi aveva annunciato la costituzione di una cabina di regia sulla riforma. È stata fatta?
Sì, oltre a me e al ministro ne fanno parte anche i due relatori alla Camera (Donata Lenzi) e al Senato (Stefano Lepri). Direi che i testi degli emendamenti presentati a fine anno da Lepri dimostrano che si sta lavorando di comune accordo.

Ritiene quindi ricomposte alcune incomprensioni che si erano aperte fra deputati e senatori Pd?
Direi che siamo sulla via giusta. Rimangono da sciogliere solo alcuni nodi relativi agli articoli 4 (“Riordino e revisione della disciplina del Terzo settore e codice del Terzo settore”) e 9 (“Misure fiscali e di sostegno economico”).

Il consigliere pro Bono del primo ministro, Vincenzo Manes proprio a Vita aveva annunciato un emendamento del Governo per istituire la Fondazione Italia per l’economia sociale, la cosiddetta “Iri del sociale”. A che punto siamo?
Stiamo lavorando al testo insieme al ministro Boschi, siamo alle questioni di merito. Tenga conto però che il Governo ha tempo sino all’ultimo minuto per presentare il testo in Commissione.

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