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Stepchild adoption strumento di tutela dei bambini

Secondo l'associazione e la sua presidente Paola Crestani «la continuità degli affetti è un diritto fondamentale da tutelare»

di Redazione

Un adeguato strumento per tutelare la continuità degli affetti per i bambini” così il Ciai, uno degli enti autorizzati all’adozione internazionale in Italia, definisce la “Stepchild adoption”. Il tema è quanto mai caldo, sarà una delle questioni al centro della discussione in Senato, il prossimo 26 gennaio, sul disegno di legge sulle unioni civili. Perché queste due parole inglesi indicano la possibilità che un bambino che ha un solo genitore biologico venga adottato dal partner del genitore stesso.

Come sottolinea la presidente di Ciai, Paola Crestani: «Se verranno approvate le unioni civili tra persone dello stesso sesso è importantissimo preoccuparsi di tutelare i diritti dei bambini che faranno parte di queste unioni. Nel caso in cui questi bambini abbiano un solo genitore biologico, è fondamentale poter garantire la continuità degli affetti con il compagno/a del genitore nel caso in cui il genitore stesso si trovasse in situazione di grave impedimento o addirittura venisse a mancare. In questi casi – conclude Crestani -, senza ulteriori tutele, i bambini potrebbero essere affidati al servizio sociale, ad una comunità o essere destinati all’adozione».

Secondo Ciai, rispetto ad altre soluzioni prospettate, la stepchild adoption offre più garanzie di salvaguardia dei diritti dei bambini.

La presidente Crestani, inoltre precisa: «È bene ricordare che la stepchild adoption non incide sulla normativa sull’adozione da parte di persone terze (non facenti parte del nucleo familiare del bambino) e nemmeno sull’adozione internazionale, prevista dalla legislazione italiana solo per coppie sposate».

In apertura foto di Jean-Sebastien Evrard/Afp/Getty Images

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