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“Stanno costruendo una società classista”. La denuncia della scrittrice Laura Lindstedt
Uno spettro si aggira per l'Europa. Pochi privilegiati da una parte e tutti gli altri nel mucchio. Il sociale, in Finlandia, è sotto assedio e la sua crisi deformerà il volto dell'Europa prossima ventura. Ecco perché le parole pronunciate ieri dalla scrittrice Laura Lindstedt, durante la cerimonia dell'importante Premio Finlandia, devono farci riflettere.
di Marco Dotti
Un premio prestigioso, una platea importante. Un onore. E un onere: chi ha diritto di parola non può tacere. O, peggio, cadere in una retorica fuori tempo e fuori moda.
Ammettiamolo, in Italia, dove gli intellettuali fanno moina a colpi di hashtag non ci siamo abituati. Ma dovremo cambiare abitudini molto presto. Così, la scrittrice Laura Lindstedt, premiata per il romanzo Oneiron pubblicato dalla casa editrice Teos, critica con parole dure il governo del paese durante il suo discorso alla cerimonia di premiazione per il premio Finlandia.
Lindstedt dichiara apertamente di non voler usare la sua occasione per fare un discorso «infiocchettato», ma per esprimere una critica sociale dura e ferma. Uno spettro si aggira per l'Europa: quello della società classista. Dove la "cultura" sarà il trastullo per gli annoiati figliocci della "bella società" o, peggio, l'alibi per intellettuali inermi e attivisti da tastiera.
Un fantasma si gira per l'Europa
Ecco degli stralci tratti dal discorso di ringraziamento tenuto dalla scrittrice al Teatro Nazionale di Helsinki, ieri 26 novembre dopo l’assegnazione del premio:
"Nonostante la gioia che sento non userò i miei cinque minuti di notorietà per farvi un bel discorsetto da lancio dei confetti. Al momento non mi sembra rilevante parlare dell'importanza dell'arte, per quanto io ci creda. Voglio invece parlare di solidarietà, un concetto che alcuni dei cittadini e certi responsabili politici del nostro Paese sentono completamente estraneo – un cimelio puzzolente vecchio di decenni.
Viviamo in una società dove il vacuo spirito della lotta ha preso il posto della civiltà, in cui insultare e minacciare con la violenza sono la normalità del comunicare. Al posto del ragionamento, ci sono le reazioni armate; invece delle argomentazioni, le bombe molotov
La politica del governo finlandese improvvisata ma ideologicamente tendenziosa, mina il sentimento generale di sicurezza. I neoliberali raccontano la loro ideologia e intanto le briciole che rimangono sulle tavole dei ricchi cadono nella bocca del povero".
Denuncia ancora la scrittrice:
La Finlandia sta del tutto consapevolmente costruendo una società classista. Mio nonno era figlio di un mezzadro. La mia bisnonna era un’infermiera itinerante. Mia nonna era centralinista. Mia madre era insegnante. Nella nostra famiglia, si credeva e si crede ancora nell'istruzione.
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