Politica

La rete si mobilita: non bocciate emendamenti contro la pubblicità dell’azzardo

Pubblicità dell'azzardo: a parole l'hanno già abolita tutti, ma nei fatti sta per iniziare il fuoco di sbarramento contro l'emendamento alla Legge di Stabilità 2016 presentato dal senatore Giovanni Endrizzi (M5S). Ai cittadini il compito di vigilare e di capire chi dirà "sì" e chi dirà "no" - nei fatti - al divieto totale.

di Marco Dotti

Riusciranno i nostri eroi? Riusciranno a non fare l’ennesimo favore a chi non vuole introdurre il divieto totale e assoluto di pubblicità dell’azzardo proposto dal senatore Endrizzi come emendamento alla Legge di Stabilità 2016?

Il governo dice “no problem, e per voce del viceministro Morando ha detto che non ci sono problemi. I parlamentari di ogni schieramento e colore dicono lo stesso. Allora?

Allora bisogna vigilare affinché i membri della V Commissione del Senato non tentino il colpo gobbo e blocchino tutto.

Ma come vigilare? Prima di tutto i nomi dei membri della Commissione, eccoli. In una democrazia realmente partecipata il controllo da basso è tutto, non rinunciamoci!
Presidente: TONINI Giorgio, PDh; Vicepresidente LEZZI Barbara,M5S; Segretari: DEL BARBA Mauro, PD; COMAROLI Silvana Andreina, LN-Aut; MembrI: AZZOLLINI Antonio, AP (NCD-UDC); BARANI Lucio, AL; BELLOT Raffaela, Misto, Fare!; BOCCARDI Michele, FI-PdL; BROGLIA Claudio, PD; BULGARELLI Elisa, M5S; CERONI Remigio, FI-PdL XVII; CHIAVAROLI FedericA, AP (NCD-UDC)…. [e ci fermiamo, memori di altri tentati colpacci. Ma gli altri nomi li leggete qui ).

Poi? Poi le email: mandare loro una mail semplice e rispettosa ma ferma:

“Cittadine, cittadini e associazioni dicono NO senza se e senza ma alla pubblicità dell’azzardo. Votate l’emendamento Endrizzi. Nessun alibi, nessuna scusa!”

Ecco le mail a cui inviare il messaggio.

Con hashtag #noslot

giorgio.tonini@senato.it,
barbara.lezzi@senato.it,
mauro.delbarba@senato.it
silvanaandreina.comaroli@senato.it
antonio.azzollini@senato.it
lucio.barani@senato.it
raffaela.bellot@senato.it
michele.boccardi@hotmail.it
michele.boccardi@senato.it
claudio.broglia@senato.it
remigio.ceroni@senato.it
federica.chiavaroli@senato.it
segreteriadali@gmail.com
mario.ferrara@senato.it
vittorio.fravezzi@senato.it
marcello.gualdani@senato.it
paolo.guerrieri@senato.it
silviolai@gmail.com
carlo.lucherini@senato.it
senatore.amandelli@gmail.com
mariapaola.merloni@senato.it
antonio.milo@senato.it
giorgio.santini@senato.it
ugo.sposetti@senato.it
luciano.uras@senato.it
magda.zanoni@senato.it

twitter

@giotoni , @emmedibi, @PaoloGuerrieriP, @silviolai, @gsantini1, @magda.zanoni.9, @BarbaraLezzi , @SComaroli, @LUCIOBARANI, @iovotoboccardi, @Claudio_Broglia, @bulgarellielisa , @fedechiavaroli, @daliantonio, @VFravezzi, @GualdaniMarcell, @PaoloGuerrieriP, @silviolai, @mandelli_andrea, @SenAntonioMilo, @LucianoUras, @MagdaZanonii @giotoni , @emmedibi, @PaoloGuerrieriP, @silviolai, @gsantini1, @magda.zanoni.9

La vicenda

Emendamenti confusi, parole in libertà. Il panico o la scaltrezza. Forse a muovere molti parlamentari-estensori c'è questo. Sono decine infatti gli emendamenti presentati, non meno di quelli annunciati – tanto fa lo stesso – all'articolo 48 della Legge di Stabilità 2016 sul tema dell'azzardo. Alcuni, al limite del patetico. C'è infatti anche chi chiede di aumentare la tassazione sul gioco d'azzardo illegale… come se chiedessimo alla mafia di versare un Iva al 28, anziché al 22% e poi di continuare a essere e a fare i fatti suoi, purché in qualche modo paghi.

Non ci vuole molto a capire che si tratta di minare il terreno affogando le proposte serie in un mare di bagatelle parossistiche fatte per rassicurare questo o quell'altro amico o per gettare un po' di fumo là dove, magari, qualche raggio di luce cominicia a affiorare.

Cavallucci di Troia per non vietare niente

C'è anche chi avanza l'idea che la pubblicità dell'azzardo in Rai. Cosa lodevole? Cosa inutile e arma a doppio tagli. A parer di chi scrive, si tratta infatti di un esempio di cosa non si deve mai fare: vietare la pubblicità a "metà" potrebbe essere un cavallo di Troia. Gl investimenti pubblicitari – che, oggi, ammontano all'incirca a 105 milio di euro – semplicemente si sposterebbero.

Questo tutto sarebber, fuorché la risposta seria e decissa che viene chiesta dagli italiani. Regalare un ovetto oggi, favorendo in tal modo la concorrenza privata (senza un divieto totale e organico la pubblicità si sposterebbe semplicemente dalle reti Rai a quelle private, incrementandone i ricavi), farebbe morire la gallina domani. La pubblicità va vietata non solo in Rai e non solo per qualche fascia protetta (ricordiamo che interi canali per bambini sono in mano a società concessionarie del gioco d'azzardo!) va vietata ovunque e sempre. O non c'è santo, uovo o gallina che tenga. I divieti dimezzati – e inapplicati – sono da qualche anno la scappatoia preferita di chi non vuole pronunciarsi in modo chiaro e netto sul problema.

Divieto totale di pubblicità dell'azzardo: la prova dei fatti

Tra i 74 emendamenti, però, c'è anche qualcosa di buono. E c'è qualcosa che non deve farci perdere di mira l'obiettivo: dobbiamo vietare la pubblicità del gioco d'azzardo in tutte le sue forme e in tutte le sue articolazioni, senza se e senza ma o non solo non usciremo dal problema, ma oltre alle mani che votano, troppe saranno le lingue e le penne legate a questo o a quel padroncino. Vietare ora e subito la pubblicità dell'azzardo è il passo decisivo.

Si sta impegnando da tempo il Movimento 5 Stelle, anche con una capacità di relazione e lavoro con altri parlamentari di diverso schieramento, che dovrebbe far riflettere quando si dice che i pentastellati monologano e non dialogano. A noi sembra dialoghino benissimo e i mologhi siano altrove, nelle commissioni "amiche" ad esempio.

Il ddl messo a punto da Endrizzi con le associazioni No Slot , per cui era stata approvata la procedura d'urgenza a Palazzo Madama in commissioni riunite Sanità e Finanze, è stato presentato anche sottoforma di emendamenti alla legge di stabilità.

Il senatore Giovanni Endrizzi ricorda così che

Le inserzioni pubblicitarie dirette ammontano oggi a 105 milioni di euro, ai quali si aggiungono 87 milioni di sponsorizzazioni e e pubblicità indirette, anche con la tecnica del product placement (sempre più appaiono slot in telefilm e film, con il logo di produzione ben identificabile da occhi attenti).

Importante ricordare, come fa Endrizzi, che

i giovani sono oggi il target principale della pubbllcità del gioco d'azzardo, soprattutto per quanto riguarda il settore scommesse, particolamente aggressivo in televisione e non solo.

"Abbiamo scelto la via dell'emendamento in Legge di Stabilità", osserva Endrizzi, "perchè la riteniamo la più semplice ed agevole per raggiungere un obiettivo che, va detto, riteniamo il minimo sindacale in materia, su cui non deroghiamo: quello del divieto assoluto della pubblicità, diretta e indiretta, e della sponsorizzazione del gioco d'azzardo su tutti i media: emittenti radiotelevisive, come quotidiani. Lo Stato ha il dovere di difendere i propri cittadini.

Gli emendamenti prevedono dunque l'eliminazione di ogni parametrazione in fasce orarie della pubblicità, introducendo il divieto assoluto di qualsiasi forma, diretta o indiretta, di propaganda pubblicitaria, di ogni comunicazione commerciale, di sponsorizzazione o di promozione di marchi o prodotto di giochi con vincite in denaro, offerto in reti di raccolta, sia fisiche sia on line e dà una sanzione amministrative da 50 mila a 500 mila euro in caso di violazione del divieto al soggetto che commissione la comunicazione commerciale, la pubblicità, la sponsorizzazione o la promozione, al soggetto che la effettua, nonchè al proprietario del mezzo con il quale esse sono diffuse.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.