Economia
Zamagni: “La mia proposta per misurare l’impatto sociale”
Per il presidente della commissione scientifica di Aiccon: "Occorre passare dal doing good by doing well al doing well by doing good e su questo punto le cooperative sociali hanno un vantaggio competitivo di cui devono avere piena coscienza”
di Redazione
BERTINORO –
È stata presentata questa mattina in occasione della sessione conclusiva della XV edizione delle Giornate di Bertinoro dell’Economia Civile la pubblicazione “Valutare l’impatto sociale. La questione della misurazione nelle imprese sociali” a cura di Paolo Venturi e Sara Rago di AICCON, con la supervisione scientifica di Stefano Zamagni.
“La necessità di soffermarsi sul tema dell’impatto sociale generato dalle imprese sociali – spiega Stefano Zamagni – nasce dalla fase di passaggio che il Terzo settore italiano sta attraversando e che si lega inevitabilmente alla transizione da welfare state a welfare society, due modelli di welfare che si basano su altrettanti principi: quello redistributivo, il primo, quello di sussidiarietà, il secondo. Occorre passare dal doing good by doing well al doing well by doing good e su questo punto le cooperative sociale hanno un vantaggio competitivo di cui devono avere piena coscienza”
La questione della valutazione dell’impatto sociale, oltre a legarsi alla necessità di trovare una risposta italiana all’orientamento in materia dettato a livello europeo (CESE, 2013), assume oggi sempre più rilevanza a livello nazionale anche alla luce dei contenuti della Riforma del Terzo settore italiano in cui il concetto di impatto sociale viene legato al tema delle modalità di affidamento dei servizi sociali ai soggetti del Terzo settore (art. 4, comma 1, lettera m).
Il contributo analizza oltre 40 modelli di valutazione dell’impatto sociale di cui AICCON ha selezionato sette dimensioni imprescindibili per osservare, misurare e valutare il valore aggiunto e l’impatto generato dalle imprese sociali: sostenibilità economica, democrazia e inclusività della governance, partecipazione dei lavoratori, resilienza occupazionale, relazioni con la comunità e il territorio, conseguenze sulle politiche pubbliche e promozione dell’imprenditorialità. A partire dalle dimensioni elencate, il documento presenta i relativi modelli di indicatori utili a definire una metrica di misurazione dell’impatto.
“Ai tempi del welfare state era sufficiente rendicontare, nell’era del welfare generativo è indispensabile valutare – sottolinea Paolo Venturi, Direttore di AICCON – ecco perché la valutazione dell’impatto sociale è una priorità per tutti quei soggetti orientati a misurare il proprio valore aggiunto sociale”.
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