Non profit
Roma-Sisal: scommesse per i profughi e un calcio al decreto Balduzzi
Sisal Matchpoint - che di scommesse sportive si occupa - e Roma calcio - che di partite di pallone si dovrebbe occupare - hanno stretto un accordo per sostenere una squadra di rifugiati politici. Tutto è bene quel che finisce bene? Non proprio. La Consulta Nazionale Antiusura ha denunciato come pubblicità ingannevole l'accordo, che violerebbe il decreto Balduzzi
di Redazione
A domanda "scommetterebbe mezzo euro sulla vittoria dello scudetto della Roma?", Garcia, l'allenatore della squadra di Francesco Totti – noto testimonial del gioco del lotto – risponde: “forse con Sisal inizierò a scommettere sui cavalli e qualcosa del genere".
Battute a parte, lo scorso 1 ottobre Sisal Matchpoint, che di scommesse si occupa, e Roma Cares, la fondazione del club giallorosso, hanno rivelato un accordo: assieme sosterranno economicamente l’Associazione Liberi Nantes – l’unica Associazione Sportiva Dilettantistica in Italia riconosciuta dall’UNHCR – che "promuove e garantisce la libertà di accesso allo sport a rifugiati e richiedenti asilo". Bello, bellissimo, praticamente da ridere – diceva il Nick Carter di Bonvi.
Insomma, per dirla con una battuta greve: ogni dramma ha la sua scommessa e ogni scommessa, per parafrasare Gregory Corso, si appoggia al suo dramma preferito.
Così, il progetto "Oltre il gioco", che già nel nome è un programma, non può passar via come l'olio, soprattutto oggi che si discute di vietare definitivamente la pubblicità dell'azzardo in ogni sua forma e che la concessione statale sulle scommesse sportive è in scadenza.
Che cosa ne penserà la romanista Paola Binetti di tutto questo, lei che è impegnata e attenta su questioni legate a infanzia e azzardo? Per ora, non abbiamo sentito una sola parola, né un comunicato stampa levarsi da quella parte di mondo che ha nome "Parlamento della Repubblica".
Non così, invece, da parte di chi, nella realtà di tutti i giorni, è calato mani e piedi. La Consulta Nazionale Antiusura “Giovanni Paolo II”, attraverso il suo Vice Presidente Mons. Alberto D'Urso, denuncia infatti che l’accordo siglato tra Sisal Matchpoint e As Roma per la stagione calcistica 2015/2016, presentato alla stampa nei giorni scorsi, viola i divieti e i vincoli posti dal decreto Balduzzi sulle pubblicità televisive del gioco d’azzardo.
L’accordo, che prevede la messa in onda su emittenti televisive e social network di opportunità di giochi per i tifosi e gli appassionati della squadra giallorossa con ricchi premi per i più fortunati, non sono altro a detta della Consulta che spot di pubblicità ingannevole che inducono all'azzardo. Con buona pace di Garcia.
Leggiamo dal comunicato della Consulta Nazionale Antiusura:
"I protagonisti della partnership hanno fatto finta di non sapere che la maggior parte dei bambini e degli adolescenti, soggetti facilmente suggestionabili dall’illusorietà del successo, sono i principali utenti delle lotterie collegate alle partite di calcio. Bene sanno anche che il gioco d’azzardo crea dipendenza, malattia, disagio sociale, solitudine, disperazione, conflitti generazionali e familiari, soprattutto tra i più giovani, e che in un Paese civile non dovrebbe essere mai reclamizzat"o.
Paradossalmente, sottolinea Mons. D'Urso, crea meno danni il fumo, la cui pubblicità è vietata.Tali messaggi pubblicitari – riprende preoccupato l’avv. Attilio Simeone – responsabile del Cartello insieme contro l’azzardo -, possono procurare una grave impennata del gioco compulsivo in una situazione già allarmante per le nuove generazioni.
Uno studio realizzato da Nomisma in collaborazione con l’Università di Bologna ha rilevato che sono 1,3 milioni i giovani che tra i 14 e i 19 anni nel 2014 hanno provato il gioco d’azzardo, vale a dire il 54% di coloro che frequentano le superiori, poco più di uno studente su due.
"La Consulta Nazionale Antiusura auspica che Sisal Matchpoint e As Roma facciano un grande gesto di responsabilità civile e morale, che sia di monito a tutti coloro che operano nel settore delle scommesse, slot e giochi, con cui l’interesse e la tutela delle persone più deboli siano anteposti alle regole di questo disumano profitto"-
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