Mondo
L’OMS lancia una road map contro la mortalità infantile e delle donne in gravidanza
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha presentato oggi a New York la nuova "Strategia Globale" che fissa gli obiettivi da realizzare entro il 2030, in collaborazione con il Segretario Generale delle Nazioni Unite
di Redazione
Garantire ad ogni donna, bambino e adolescente nel mondo il diritto al più elevato standard di vita e di salute possibile. Abbattere la mortalità infantile e delle donne in gravidanza. Individuare le soluzioni più efficaci affinché ad ogni donna, bambino e adolescente nel mondo vengano assicurate la stesse chance di sopravvivenza e prosperità. Sono i principali obiettivi della Strategia Globale per la Salute delle Donne e dei Bambini (Global Strategy) sviluppata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità in collaborazione con l'ufficio del Segretario Generale delle Nazioni Unite, la road map globale che contribuisce a posizionare tra le priorità delle agende politiche mondiali la salute delle donne e dei bambini, presentata oggi a New York dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in occasione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
A quindici anni di distanza dal lancio degli Obiettivi dello Sviluppo del Millennio, che fissavano gli otto obiettivi che tutti i 193 paesi dell’Onu si sono impegnati a raggiungere entro il 2015 per migliorare le condizioni di vita della popolazione di tutto il mondo, gli impegni assunti con la Global Strategy del 2010 vengono oggi amplificati e rinnovati con la stesura della nuova Strategia Globale, che indica gli obiettivi da raggiungere entro il 2030.
Ogni anno nel mondo 290 mila donne (una ogni due muniti) perdono la vita durante la gravidanza o il parto, il 52% delle quali per cause prevedibili come emorragie o infezioni. Sono 2,6 milioni i bambini che perdono la vita negli ultimi tre mesi della gravidanza o durante la nascita, 6,3 milioni quelli sotto i cinque anni che muoiono per cause prevenibili, oltre la metà a causa di malattie come la polmonite, la diarrea e la malaria. Sono 1,3 milioni gli adolescenti che perdono la vita ogni anno a causa di Hiv, suicidi e violenze. Una ragazza su 10 nel mondo (circa 120 milioni) è vittima di violenza sessuale, 30 milioni di ragazze sono a rischio di mutilazioni genitali, 15 milioni vengono date in sposa sotto i 18 anni e 2,5 milioni hanno una gravidanza prima di compiere 16 anni.
In questo contesto l’Organizzazione Mondiale della Sanità si sta impegnando affinché la salute delle donne e dei bambini, così come la salute degli adolescenti, rimanga una priorità all’interno dell’agenda globale e nell’agenda dei Paesi. «La nuova Strategia parte da importanti successi e da quanto abbiamo appreso in questi 15 anni», ha spiegato Flavia Bustreo, vice direttore generale Salute della Famiglia, delle Donne e dei Bambini dell’Oms che ha guidato il team di sviluppo della strategia, «e si rivolge principalmente ai Paesi e ai loro politici e leader, affinché proseguano l’azione di cambiamento e miglioramento delle condizioni di vita e di salute delle donne, dei bambini e degli adolescenti nel mondo. Ma è anche alle donne, ai bambini e agli adolescenti che la strategia si rivolge direttamente, così come alle loro famiglie e alle comunità, perché diventino essi stessi fautori del cambiamento e chiedano a gran voce che il loro diritto alla salute venga tutelato e rispettato».
«Ogni paese», ha concluso Flavia Bustreo, «è chiamato a dare il suo contributo e a dichiarare il proprio impegno nei confronti della Strategia Globale, compreso l’Italia, che in materia di salute materno-infantile ha raggiunto traguardi importanti. L’Italia ha infatti molto da insegnare visti i risultati eccellenti ottenuti in materia di salute materna ed infantile, e potrebbe giocare un ruolo di leader in questo settore. Per queste ragioni è chiamata a giocare un ruolo chiave in particolare alla luce del rinnovato impegno annunciato recentemente dal Presidente del Consiglio Renzi in materia di cooperazione internazionale e la rinnovata funzione della banca depositi e prestiti, nonché del ruolo chiave che l’Italia giocherà nel 2017 nel contesto del G7».
Foto GettyImages
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