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“Le Dolomiti abbracciano i diritti umani”: una gigantesca catena contro le violazioni in 10 Paesi

Almeno seimila persone parteciperanno all'appuntamento di domenica 13 settembre intorno alle Tre Cime di Lavaredo per la mobilitazione organizzata dall’ong bellunese Insieme Si Può con Amnesty International Italia e Art for Amnesty

di Marina Moioli

Un abbraccio per invocare la libertà, un abbraccio per chiedere giustizia, un abbraccio per costruire la pace. Domenica 13 settembre intorno alle Tre Cime di Lavaredo, nella terra di frontiera dove 100 anni fa migliaia di uomini hanno combattuto la Grande Guerra, ad abbracciarsi accorreranno almeno seimila persone in occasione dell’evento “Le Dolomiti abbracciano i diritti umani”, organizzato dall’ong bellunese Insieme Si Può, Amnesty International Italia e Art for Amnesty in collaborazione con il Comune di Auronzo di Cadore e il Consorzio Turistico “Tre Cime Dolomiti”, e con il patrocinio di molti enti e organizzazioni (tra cui la Camera dei Deputati, Provincia di Belluno, Fondazione Dolomiti Unesco) e dei comuni di Dobbiaco e Agordo.

Un abbraccio simbolico per ricordare al mondo l’importanza di schierarsi dalla parte delle popolazioni civili intrappolate nei conflitti, dei più deboli, dei dimenticati, delle vittime di tortura e discriminazione, di coloro che sono privati dei diritti più basilari quali il cibo, la salute e l’istruzione. E anche chi non riesce a partecipare di persona è stato invitato a fare la sua parte in questo abbraccio simbolico: basterà organizzare una mini catena intorno a un monumento simbolo della propria città postando le foto entro il 12 settembre sui social network usando l’hashtag #humanrightschain.

«Oltre alle adesioni di Acli, Libera, Emergency, Cuamm, Agesci possiamo contare su testimonial importanti, da Patty Smith a Joan Baez, da Cecilia Strada a Lella Costa,», spiega Francesco De Bon dell’ong bellunese Insieme Si Può, che si occupa dell'organizzazione in loco dell'evento ed è impegnata in prima fila sul campo con progetti di assistenza e alfabetizzazione in Afghanistan, Brasile, Cina, Eritrea, Somalia e Uganda. Solidarietà nella solidarietà, per pubblicizzare l’evento di domenica 13 settembre sono state realizzate le magliette disegnate da Fabio Vettori (il disegnatore trentino delle celebri “formiche”) prodotte da una cooperativa del Bangladesh e distribuite da Altra Qualità. Anche la stampa del disegno è stata affidata a una cooperativa sociale: l’ABC di Roma.

Già nel 2009 intorno alle Tre Cime si era svolto “Le Dolomiti abbracciano l’Africa”. Allora tutto era nato grazie alla bellunese Tatiana Pais Becher, project manager di Art for Amnesty, che aveva contattato gli amici di Insieme Si Può. «All’epoca ero una giovane mamma con tre bimbi piccoli e pensando a cosa potevo fare io per aiutare l’Africa ho avuto l’idea della catena umana per attirare l’attenzione e sensibilizzare le coscienze. Ho raccolto subito entusiasmo e tanta disponibilità a collaborare. Da allora il mio sogno era proprio di ripeterla, ma volevo un tema forte e significativo», dice Tatiana Pais Becher. L'idea di replicare quest'anno quella grande manifestazione e di dedicarla ai diritti umani dandole respiro internazionale è stata dell’irlandese Bill Shipsey, presidente di Art for Amnesty, che ha coinvolto il disegnatore cecoslovacco Peter Sis, autore delle illustrazioni ispirate alla poesia “Human Chain” del Nobel Seamus Heaney. Ma l'anima dell'iniziativa è sempre Tatiana Pais Becher, che per questa edizione della grande catena umana intorno alle Tre Cime di Lavaredo spera nell'arrivo di 10mila persone.

Oggi come nel 2009 la catena umana vedrà insieme, in silenzio e raccoglimento, persone provenienti da numerosi paesi e culture, opinioni politiche e fedi religiose differenti ma unite da uguali aspirazioni di pace, giustizia e diritti umani: persone che vogliono sentire come proprie le ingiustizie del mondo, e renderlo migliore. Ai partecipanti, in arrivo anche da Gran Bretagna, Germania e Slovenia, gli organizzatori proporranno il sostegno alle azioni concrete avviate in 10 Paesi nei quali sono in corso campagne per chiedere la fine delle violazioni dei diritti umani: Siria, Messico, Nigeria, Eritrea, Somalia, Afghanistan, Repubblica Popolare Cinese, Brasile, Costa d’Avorio e Uganda. A ogni Paese è abbinato uno dei dieci settori che comporranno la catena umana a cui ogni partecipante sarà assegnato e accompagnato all’arrivo.

«Proporremo a tutti di sottoscrivere un appello che ribadisce i tre temi che consideriamo le architravi del nostro impegno: libertà, giustizia e pace. Temi idealmente collegati alle Tre Cime di Lavaredo. L’appello sarà poi inviato ai rappresentanti della politica estera italiana ed europea per sollecitarli a non dimenticare il rispetto dei diritti umani, che andrebbe sempre messo al centro dei rapporti internazionali. Cosa che oggi, purtroppo non avviene», spiega Riccardo Nouri, portavoce di Amnesty International Italia.

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