Mondo
Usa e Russia. Mai la tensione così alta dalla guerra fredda
Gli Stati Uniti movimentano armamenti e uomini nei Paesi Nato dell’Europa dell’est. Circa 40mila uomini e 250 carri armati saranno distribuiti tra Estonia, Lituania, Lettonia, Bulgaria, Romania e Polonia. La Russia avverte «l'unico esito sarà un'escalation»
La tensione tra Stati Uniti e Russia non è mai stata così alta come negli ultimi mesi. Se gli Stati Uniti schiereranno carri armati, pezzi di artiglieria e altre armi pesanti nei Paesi Nato dell’Europa dell’est, la Russia in risposta «non potrà che aumentare» il numero di soldati, missili e mezzi bellici dispiegati nelle proprie regioni occidentali e nel territorio dell’alleata Bielorussia. A lanciare questo chiaro avvertimento a Washington è un pezzo da novanta del ministero della Difesa di Mosca: il generale Iuri Iakubov, che non ha esitato a definire un eventuale aumento della presenza militare Usa a ridosso dei confini russi «il passo più aggressivo di Pentagono e Nato dai tempi della guerra fredda del secolo scorso». Una presa di posizione dovuta all'annuncio del sottosegretario alla Difesa Usa, Ash Carter a Tallinn per un incontro con i ministri della Difesa di Estonia, Lettonia e Lituania: gli Stati Uniti inizieranno a posizionare carri armati, artiglieria e altri equipaggiamenti militari nei Paesi del centro e dell'est Europa. Le nazioni che ospiteranno gli armamenti saranno 7: Estonia, Lituania, Lettonia, Bulgaria, Romania e Polonia e anche la Germania di Angela Merkel. Truppe Usa saranno ricollocate e spostate all'interno dei confini europei.
Le grandi manovre
La mossa, in parte anticipata ieri dal segretario generale dell'Alleanza Jens Stoltenberg che aveva parlato di un incremento della forza di risposta Nato a 30.000-40.000 uomini vedrebbe anche il dispiegamento di 250 carri armati, veicoli armati e altri equipaggiamenti militari sufficienti per un battaglione. Lo scopo? Lo spiega lo stesso Carter: «la possibilità di reagire il più velocemente possibile a qualsiasi crisi».
La tattica Usa della fobia antirussa
Il ministero degli Esteri di Mosca ha spiegato come la presunta «minaccia russa» all’Europa non è altro che “un mito” di cui gli Stati Uniti si stanno servendo per giustificare i loro piani di schierare armi sul «fianco orientale della Nato e mascherare le loro responsabilità sulla crisi ucraina. Non solo: secondo la Russia «gli Usa stanno coltivando volontariamente una fobia antirussa tra i loro alleati europei in modo da usare l’attuale momento di difficoltà per espandere la propria presenza militare e quindi la propria influenza» nel Vecchio Continente. L’annessione della Crimea da parte di Mosca e il conflitto nel sud-est dell’Ucraina – dove La Russia è accusata di sostenere militarmente i separatisti – hanno incrinato pericolosamente le relazioni tra Russia e Occidente.
Lo scacchiere geopolitico
Dopo un incontro a Varsavia con il Segretario della Marina Usa, Ray Mabus, il ministro della Difesa polacco Tomasz Siemoniak ha dichiarato di aspettarsi già nelle prossime settimane una decisione di Washington sul dispiegamento di armi pesanti e non ha nascosto di volere «una presenza permanente statunitense in territorio polacco». Sulla stessa lunghezza d’onda la Lituania, che per bocca di un portavoce del ministero degli Esteri ha definito un eventuale maggiore dispiegamento di forze Nato una garanzia di sicurezza per i Paesi baltici. Per il presidente bulgaro, Rosen Plevneliev, è invece troppo presto per parlare di questa faccenda, visto che «al momento non c’è alcun tipo di proposta» per il governo di Sofia. Il Cremlino da parte sua si è rifiutato di rilasciare commenti perché «non ci sono dichiarazioni (ufficiali) dagli Stati Uniti a questo proposito». Mentre a prospettare uno scenario da guerra fredda tra Russia e Usa è il politologo russo Konstantin Sivkov, intervistato dall’agenzia statale Ria Novosti: «L’unica cosa che possiamo contrapporre alla Nato in questo momento – ha detto il direttore dell’Accademia delle questioni geopolitiche – è la minaccia dell’impiego di armi nucleari perché per quanto riguarda tutti gli altri parametri le nostre forze armate sono meno forti di quelle della Nato di 5-7 volte». Del resto, neanche gli Usa escludono di poter schierare missili nucleari in Europa, e il ministro degli Esteri britannico, Philip Hammond, ha già dichiarato che Londra potrebbe permettere l’installazione di questi missili sul suo territorio.
I tank in Bulgaria
Intanto, è notizia di queste ore, due carri armati americani M1A2 Abrams sono in arrivo all'aeroporto di Burgas sul Mar nero a bordo di aerei da trasporto militari. Lo ha reso noto l'agenzia bulgara Dnes citando la pagina Facebook dell'ambasciata Usa a Sofia. I mezzi pesanti vengono inviati dalla base statunitense di Ramstein in Germania, e parteciperanno la settimana prossima all' esercitazione militare Power Shock che si svolgerà nel poligono della base militare bulgara di Novo Selo, nei pressi di Sliven (Bulgaria meridionale). Secondo fonti militari statunitensi citate dalle agenzie bulgare, l'esercitazione Power Shock ha lo scopo di testare «la capacità di dispiegare rapidamente le forze». L'esercitazione fa parte delle manovre della Nato in Europa orientale nell'ambito del sostegno dell'Alleanza ai paesi della regione in caso di un'eventuale aggressione da parte di Mosca.
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