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Nasce Open-Cooperazione, la finestra aperta sul mondo delle Ong

Un sito per sapere come vengono spesi i soldi dei donatori, a chi rispondono le Ong, come sono organizzate internamente e come possono garantire efficacia ed efficienza del loro operato. «Una sfida positiva che viene proposta al Terzo Settore», spiega Petrelli, portavoce della Piattaforma Concord Italia

di Redazione

La questione della trasparenza e dell’efficacia degli aiuti nella cooperazione allo sviluppo e nell’aiuto umanitario è ormai da tempo un argomento di dibattito a livello internazionale. A pochi mesi dal lancio della nuova Agenda Globale per lo sviluppo che le Nazioni Unite approveranno a settembre allo scadere degli Obiettivi del Millennio, le ONG, da sempre protagoniste del settore, si trovano sempre più a dover rispondere responsabilmente del loro operato specialmente nei confronti dei donatori e dell’opinione pubblica.

Come vengono spesi i soldi dei donatori? A chi rispondono le ONG e come sono organizzate internamente? Come possono garantire efficacia ed efficienza del loro operato?

In risposta a queste esigenze un numero crescente di organizzazioni sta spingendo perché a livello nazionale e internazionale, vengano definiti degli standard comuni. L’orientamento emerso dai vertici internazionali che hanno affrontato il problema è quello di puntare sulla condivisione delle informazioni e sull’apertura dei dati (open data) sfruttando al massimo le potenzialità della rete.

Nasce da qui l’idea di Open-Cooperazione, un nuovo sito che vuole diventare una “vetrina” per favorire la trasparenza delle ONG e di tutti gli attori della cooperazione internazionale e promuovere l’adeguamento agli standard internazionali.

Open-Cooperazione offre un’opportunità concreta a tutte le organizzazioni del settore (ONG, Associazioni, Onlus, ecc) di impegnarsi volontariamente nel rendere fruibili i propri dati. Grazie alle informazioni che ogni organizzazione inserirà nel database, Open-Cooperazione comporrà un quadro generale del settore della Cooperazione in Italia. Il sito, infatti, aggregherà i dati inseriti e renderà disponibile una fotografia sempre aggiornata, dettagliata e credibile del settore attraverso grafici, mappe e info-grafiche facilmente consultabili dai visitatori.

«Da sempre chiediamo maggiore trasparenza e accountability ai governi e al settore privato», spiega Elias Gerovasi, curatore del blog Info-Cooperazione, «questa nostra richiesta è credibile solo se siamo disposti a rispondere noi per primi a standard di alto livello».

«Le organizzazioni non governative sono da tempo impegnate per migliorare l’efficacia delle proprie iniziative», commenta Luca De Fraia di ActionAid, che aggiunge: «attraverso, ad esempio, l’adozione dei Principi d’Istanbul, elaborati da una vasta rete di associazioni a livello globale nel 2010. L’iniziativa Open-Cooperazione si inserisce in questo filone di lavoro, introducendo nuove possibilità di trasparenza e comunicazione per chi fa cooperazione internazionale in Italia».

«La proposta di Open-Cooperazione è una sfida positiva che viene proposta alle ONG e alle associazioni in un momento, speriamo, segnato dal cambiamento e dal rilancio dei temi dello sviluppo e della cooperazione a livello globale, europeo e nazionale», commenta Francesco Petrelli, portavoce della Piattaforma Concord Italia. «Dare conto pienamente è un modo per ampliare fiducia e credibilità sull’efficacia di quello che facciamo non solo verso le istituzioni, ma anche verso i cittadini per consolidarne il consenso, siano essi contribuenti o donatori volontari che ci sostengono. Dare conto non solo sulle risorse, ma anche sulla governance e sui modi in cui funzioniamo internamente è una occasione per metterci in gioco, verificando la nostra coerenza e per ampliare la partecipazione».  

Open-Cooperazione è un progetto che nasce dall’esperienza di Info-Cooperazione, il blog punto di riferimento in rete degli operatori del settore. Lo start-up è stato sostenuto da ActionAid International Italia Onlus.

Il nuovo sito è già online e a breve saranno aperte le registrazioni e ogni organizzazione potrà inserire i propri dati nel database.

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