Welfare

Sos Stazione Centrale, 25 anni con i passeggeri dell’ultima classe

Sabato 23 maggio una festa per il compleanno del Centro, voluto da Exodus e don Antonio Mazzi e aperto grazie alle Ferrovie dello Stato, che dal 1990 si prende cura di senza dimora e migranti che gravitano allo scalo ferroviario.

di Antonietta Nembri

Sabato 23 maggio Sos Stazione Centrale di Fondazione Exodus celebra un anniversario importante, 25 anni di attività in aiuto ai senza tetto nel capoluogo lombardo. Una festa aperta a tutti con un realtà che per definire la sua attività usa la formula “Ci prendiamo cura dei passeggeri di ultima classe

Era il maggio di 25 anni fa quando a Milano veniva aperto Sos Stazione Centrale, il servizio per i senza tetto, voluto da don Antonio Mazzi per andare incontro a chi si trovava in difficoltà. Dal 1990, anche grazie a Ferrovie dello Stato, alla Centrale c’è un luogo, il centro Sos Stazione Centrale che offre aiuto alle persone in condizioni di grave emarginazione sociale.
Dalla stazione negli anni sono passate tutte le migrazioni: dalle donne dell’est europeo che a migliaia volevano fare le badanti, a quanti fuggivano dall’ex Jugoslavia e dagli altri teatri bellici e poi i flussi costanti dal Maghreb, dai Paesi di recente inserimento in Europa per arrivare ai giorni nostri con i migranti dall’Asia e dal centro dell’Africa. Da non trascurare neppure la presenza degli italiani senza dimora che hanno eletto a propria dimora proprio lo scalo ferroviario

Quello che da un quarto di secolo offre il centro di Sos Stazione Centrale (nella foto di apertura – tratta dalla pagina Facebook di Sos Stazione Centraleil nuovo ingresso) è un servizio di aiuto diretto alle persone, che ha consentito a molti di trovare modi e ponti per uscire alla vita di strada e che ha sempre combattuto il degrado che queste fasce di popolazione ai margini ed in condizioni di disagio introducevano nel tessuto della stazione, nella vita dei cittadini, della zona e della città.

«Nei primi anni 90 la stazione era un girone dantesco: centinaia di tossicodipendenti, spacciatori, mortalità per overdose e Aids. Solo nei primi dieci anni avevamo preso contatti con circa 3000 persone con problemi di droga. A parte poche risorse e la buonanima di Fratel Ettore allora non c’era nulla» racconta Maurizio Rotaris, responsabile del Centro. «Oggi la situazione è decisamente migliorata anche se c’è ancora molto da fare. La nostra presenza c’è stata sempre costituendo per i senza tetto, nelle varie epoche e con etnie diverse, un costante punto di riferimento».
Per Maurizio Rotaris «festeggiare 25 anni è un momento importante per noi e per condividere nella festa la vicinanza fra cittadini, volontari, senza tetto e amici; per superare le barriere e riaffermare la necessità di un servizio di prima accoglienza come Sos, portato avanti con tenacia in tutti questi anni, nonostante le gravi difficoltà economiche, che solo grazie al sostegno della Fondazione Exodus e di don Mazzi sono state finora superate».

La festa prenderà il via alle ore 10 al sottopasso Mortirolo della Centrale, sono in programma proiezioni, concerto e pranzo con amici, volontari e senza tetto (per informazioni chiamare il numero 02.66984543). Il pranzo per 200 persone sarà offerto dalla Fondazione Progetto Arca, mentre la parte musicale e artistica vedrà la presenza di numerosi musicisti ed artisti di strada, con un ricco programma: oltre alla storica Bar Boon Band, nata nello scalo ferroviario a Sos fra i senza tetto, ci saranno Matteo Terzi in arte Soltanto, Manu One Woman Band, Marina Madreperla cantante e artista di strada, Edwin One Man Band, Milton Fernandez scrittore, Mauro Ramerio attore e recitatore

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.