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Telefono Azzurro: adescamento online è boom

Il 5 maggio, Giornata nazionale della lotta alla pedofilia e alla pedopornografia, nel corso di una conferenza saranno resi noti i nuovi dati del 114 (il numero di emergenza di Telefono Azzurro). L'adescamento online in tre anni è passato dal 4,4% al 14,2% del totale delle segnalazioni.

di Redazione

Triplicati in soli due anni i casi di adescamento online segnalati a Telefono Azzurro. Fatto che aumenta la percentuale degli autori di abusi sessuali non appartenenti alla famiglia, tradizionale ambito nel quale nella maggior parte dei casi si consumano le violenze, oppure è amico di famiglia, ma è un estraneo al minore che lo ha conosciuto in rete. Insomma, l’orco non si nasconde più solo tra le mura domestiche, ma si adegua ai nuovi mezzi di comunicazione per catturare le sue prede.

Saranno resi noti domani, 5 maggio Giornata nazionale della lotta alla pedofilia e alla pedopornografia, i nuovi dati del 114, il numero Emergenza Infanzia di Telefono Azzurro in una conferenza organizzata a Roma (Palazzo Ferrajoli, ore 9.30) dal titolo "Lotta alla pedofilia: nuovi strumenti per un'azione concreta" (in allegato il programma). Domenica il Papa, in piazza San Pietro, è nuovamente intervenuto sul tema esortando a impegnarsi «tutti, affinché ogni persona umana, e specialmente i bambini, sia sempre difesa e protetta».

Dai dati che saranno diffusi nel corso della conferenza, che sono stati in parte anticipati all’Ansa emerge come in due anni (dal 2012 al 2014) i casi di adescamento online sono passati dal 4,4% al 14,2% del totale delle segnalazioni al 114. Mettendo insieme l'adescamento e la pedopornografia online, la percentuale sale al 22,2%.

Lo scorso anno il 114 ha gestito in complesso 2.402 situazioni di emergenza, di cui 113 casi di abuso sessuale (4,8%). La percentuale di adulti responsabili di abusi sessuali estranei al minore è quasi raddoppiata: dal 14,5% (2012) al 23,5% (2013) al 27,4% (2014). In linea quindi con l'elevato numero di casi di abusi sessuali perpetuati attraverso Internet.

I dati confermano poi il “primato” femminile delle vittime di abusi (71,9%) e l'alta percentuale dei minori di 11 anni vittime di abusi (43,8%), mentre crescono molto le segnalazioni che riguardano vittime adolescenti (dal 16,7% del 2012 al 25% del 2014). Le femmine tendono ad essere più spesso vittime di adescamento mentre la pedopornografia coinvolge in egual misura i due sessi. Alta infine la percentuale di vittime di abuso di origine straniera (20% dei casi).
«I nostri dati confermano che l'uso della Rete è diventato un elemento sempre più presente», commenta il presidente di Telefono Azzurro, Ernesto Caffo. «E che lo scenario social si è abbassato come età. È sempre più facile per gli adulti inserirsi nelle conversazioni tra minori: il pedofilo spesso è una persona lucida che sa usare i meccanismi di relazione per superare le barriere difensive dei ragazzi e dei bambini». E spesso, sottolinea Caffo, i genitori non se ne rendono conto. Per fortuna «i ragazzi tra di loro parlano e affrontano queste sfide in modo spesso adeguato. Si creano degli anticorpi e capita che i ragazzi aiutino i più piccoli. Oggi l'accesso ai social è molto precoce, da 9-10 anni in su se non prima».

Caffo punta il dito contro gli adulti che regalano gli smartphone ai figli pensando di dargli un semplice telefono: «non si rendono conto che invece è la chiave di accesso al mondo, ha potenzialità infinite. E i bambini sanno esattamente come usarli, molto più dei loro genitori, e riescono a entrare in certi siti, ad esempio quelli di dating online o chat roulette (dove si possono contattare persone senza farsi riconoscere, ndr) che permettono ai minori di conoscere tematiche inimmaginabili per gli adulti». Insomma, «tutto ciò richiede una cultura collettiva e un impegno per aiutare i ragazzi e i bambini. Occorre anche attivare le leggi che abbiamo, colpire con misure severe gli adulti che entrano in rete per fini di sfruttamento e di abuso» conclude il presidente di Telefono Azzurro.

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