Welfare

Expo: il padiglione del Nepal completato (gratis) dagli altri operai

Dopo il terremoto i lavoratori nepalesi son tutti rientrati in patria, alcuni anche colpiti da lutti in famiglia. Così allo spazio espositivo, non ancora ultimato, stanno lavorando gratuitamente e a turni gli operai degli altri cantieri

di Gabriella Meroni

Una commovente gara di solidarietà sta avvenendo in queste ore nel sito di Expo2015, nel quale è arrivata l'eco del devastante terremoto che ha colpito il Nepal nei giorni scorsi. Quasi tutti gli operai al lavoro nel padiglione del paese, infatti, sono rientrati in patria in fretta e furia, alcuni anche perchè colpiti direttamente da un lutto familiare, lasciando lo spazio espositivo, ancora da terminare, deserto. Una situazione che non è sfuggita agli altri lavoratori impegnati negli ultimi ritocchi all'area fieristica, che hanno così deciso spontaneamente di mettersi all'opera per finire i lavori. Ovviamente gratis, e nel tempo libero, organizzandosi su turni dettati dalla solidarietà. In prima linea ci sono i lavoratori che hanno già completato i padiglioni dei rispettivi paesi, ma anche qualche operaio dipendente di Expo non si tira indietro. «Siamo tutti commossi dal vedere che il cantiere non è fermo, e che vi si parlano tutte le lingue», dice a vita.it un dipendente di Expo che lavora vicino allo stand nepalese, uno dei primi sulla destra entrando dal Decumano centrale, e che ha potuto verificare di persona la notizia. «Tra l'altro le maestranze che si sono rese disponibili sono qualificate, perchè stanno completando alcuni lavori di cesello fatti a mano dai nepalesi (nella foto di Carlo Colombo, ndr) con grande perizia, in modo che anche il loro stand possa aprire tra due giorni senza sfigurare».

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