Cultura

Chi crede e chi no: la (sorprendente) mappa mondiale della fede

Pochi i luoghi comuni confermati dal più grande sondaggio globale sulla percentuale di atei e credenti paese per paese: il più religioso è la Thailandia, quello con più scettici la Cina. Ma l'ex cattolicissima Spagna è al quinto posto tra gli atei, l'Est Europa ha più fedeli dell'America e la Russia più di Israele

di Gabriella Meroni

La maggior parte degli abitanti della Terra è religioso. Crede in Dio infatti il 63% della popolazione mondiale, mentre è scettica una persona su cinque (22%) e una su dieci (11%) si dichiara «atea convinta». Sono i risultati del più grande sondaggio in materia religiosa realizzato dall'Istituto WIN/Gallup International su un campione di 63.898 persone in 65 nazioni, dal quale emerge anche che la Cina è il paese con il maggior numero di non credenti (61%) seguita a grande distanza da Hong Kong (34%), Giappone (31%), Repubblica Ceca (30%) e la ex cattolicissima Spagna (20%). Dall'altro lato della piramide, si scopre che il paese più religioso del mondo è la Thailandia, che fa segnare il 94% di credenti, seguita da Armenia (93%), Bangladesh (93%), Georgia (93%) e Morocco (93%). A livello più generale, Africa e Medio Oriente sono le zone del mondo in cui vivono più credenti (con l'86% e 82% di abitanti rispettivamente che dicono di credere in Dio), seguite dall'Europa dell'Est che con il suo 71% di credenti supera l'America, ferma al 66%. L'Asia è a quota 62%, mentre nell'Europa occidentale i credenti sono meno della metà della popolazione (43%), un dato quasi uguale a quello registrato in Oceania (44%). E sempre in Oceania ed Europa occidentale si registra, coerentemente, la più alta percentuale di «atei convinti», che rappresentano rispettivamente il 12% e 14% degli abitanti. Interessante il dato di Israele, dove ben il 65% della popolazione si dichiara non religioso; in Russia, al contrario, i credenti sono il 70%. 

Il sondaggio ha indagato anche il rapporto tra fede e classi di età e di censo, sfatando alcune credenze comuni e confermandone altre. I giovani con meno di 34 anni, per esempio, tendono a essere più religiosi degli altri (66% contro il 60% di media dei più anziani), mentre si registra un calo della fede al crescere della ricchezza: i religiosi tra coloro che detengono un reddito alto o molto alto sono poco meno della metà, ma diventano il 70% nelle classi di reddito inferiori. Anche la quota di atei convinti è molto superiore tra i ricchi (addirittura il 25% nella fascia più alta) che tra i poveri (nella fascia più bassa arrivano solo al 6%). 

La foto, vincitrice del World Press Photo 2014 nella categoria Spot News, ritrae alcuni sopravvissuti al ciclone Hayan nelle Filippine

Vuoi accedere all'archivio di VITA?

Con un abbonamento annuale potrai sfogliare più di 50 numeri del nostro magazine, da gennaio 2020 ad oggi: ogni numero una storia sempre attuale. Oltre a tutti i contenuti extra come le newsletter tematiche, i podcast, le infografiche e gli approfondimenti.