Non profit

Le Slot si riprendono il circolo Arci

Nel circolo di via San Niccolò di Firenze l'associazione, con un evento in pompa magna cui partecipò anche la presidente della Camera Boldrini, smantellò le slot machine che incredibilmente erano da tempo attive. Un anno dopo la scoperta: le slot machine sono state riattivate e continuano a funzionare. «Non possiamo spegnerle senza pagare penali per 20mila euro», spiega il presidente provinciale Arci Jacopo Forconi

di Lorenzo Maria Alvaro

Il 25 gennaio del 2014 a Firenze nel Circolo Arci di via San Niccolò c'era una gran ressa di gironalisti, fotografi e attivisti. Quel giorno, alla presenza del presidente della Camera Laura Boldrini, insieme al movimento Mettiamoci in Gioco, venivano dismesse, a favore di telecamera, le slot machine che incredibilemnte erano attive e funzionanti all'interno della sede con tanto di esposizione dell'adesibvo no slot sull'ingresso (nel video di copertina il momento dell'applicaizone del marchio).

La notizia è che un anno dopo (lo ha svelato Jacopo Storni sul Corriere Fiorentino)  quelle stesse slot, nonostante tutto, sono ancora accese e continuino a funzionare.

Al Corriere dal Circolo spiegano: «Abbiamo dovuto riaccenderle» bisbiglia la storica barista della casa del popolo. Sulla porta delle slot c’è scritto: «Speriamo di poterle togliere quanto prima». Un pasticcio che Franco Giorgi, responsabile del circolo, spiega così: «Quando siamo andati a rescindere il contratto per le slot, la società concessionaria delle macchinette ci ha informato che avremmo dovuto pagare una penale di 20 mila euro». Il motivo è presto detto: «Da una decina d’anni abbiamo stipulato un contratto triennale con Elettronolo, il cui rinnovo è automatico in caso di mancata disdetta entro tre mesi dalla scadenza. Purtroppo abbiamo disdetto il contratto oltre il limite previsto e quindi non è stato possibile rescinderlo». Significa che le slot continueranno a restare al circolo di San Niccolò almeno fino al 2016, quando il contratto scadrà nuovamente. Spiegano dall’Arci che al momento dell’invito della Boldrini non erano ancora state valutate attentamente le clausole indicate nel contratto. «Appurammo solo dopo — spiega il presidente provinciale Arci Jacopo Forconi — che per la disdetta occorreva muoversi diversi mesi prima».

Resta da capire perché, anche senza la certezza dell'avenuta rescissione dei contratti in essere, l'evento voluto da Mettiamoci in Gioco con la presenza di Laura Boldrini si fece lo stesso.   

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