Non profit
Servizio civile, entro due settimane il bando nazionale da 36mila posti
Il 2015 sarà l'anno con più giovani in servizio. Verrà superato l'anno record, il 2006, quando partirono in 46mila. Mauceri, capo del Dipartimento: "È' un'opportunità unica di solidarietà". Previsti almeno 50mila invii, si avvicina così l'obiettivo del servizio civile universale
Questione di un paio di settimane al massimo. Poi il bando di Servizio civile nazionale, più grande dal 2006 a oggi vedrà la luce: 36mila posti per l’Italia più 700 per l’estero, numeri da capogiro rispetto anche solo all’anno scorso, quando partirono un terzo dei giovani, ovvero poco più di 12mila. È sfumata la possibilità dell’uscita a fine febbraio ma gli addetti ai lavori del Dipartimento gioventù e servizio civile sono vicini al traguardo del lancio, tra documenti in arrivo dalle Regioni e predisposizione del regolamento.
Ora agli enti coinvolti e soprattutto ai giovani dai 18 ai 28 anni non resta che armarsi di una dose suppletiva di pazienza, nell’anno in cui le cifre degli avvii potrebbero avvicinarsi a quel servizio civile universale più volte rilanciato da esperti e politici (compreso il premier Matteo Renzi) come un volàno di impegno civile per decine di migliaia di ragazze e ragazzi: oltre ai 36.700 del bando nazionale, si aggiungeranno prima di fine primavera i 1000 del servizio civile per ciechi e grandi invalidi (il cui bando per la progettazione scade il 16 marzo 2015), i 300 Corpi civili di pace, iniziativa molto attesa da buona parte della società civile legata alla risoluzione nonviolenta dei conflitti e i 140 posti per un servizio civile ad hoc legato a Expo 2015. Aggiungendo i 7mila del programma Garanzia giovani, quest'anno verrà superato il numero di invii, 46mila, di nove anni fa.
Una prima stima delle domande in arrivo, una volta uscito il bando, si attesterebbe sulle 50mila: “un numero che, se confermato, dimostrerebbe quanto il servizio civile sia un’opportunità unica di solidarietà nei confronti di tutto il paese”, sottolinea Calogero Mauceri, capo del Dipartimento ministeriale, “sarebbe inoltre un attestato di vitalità per l’istituto stesso, nato con l’obiezione di coscienza e improntato all’impegno civile, ancor prima di essere un’opportunità formativa e lavorativa”.
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