Welfare
Il paniere Istat è per celiaci veri?
Sempre più persone acquistano prodotti senza glutine per questo biscotti e pasta sono entrati nell’elenco per il calcolo degli indici dei prezzi. I celiaci lanciano un allarme sulle auto-diagnosi.
Il mercato italiano del gluten free vale 250mln di euro. Un terzo è alimentato da persone che, senza diagnosi, scelgono di mangiare senza glutine.
«AIC da tempo assiste all'evoluzione dei comportamenti di spesa rispetto ai prodotti senza glutine, non più solo da parte dei celiaci, ma anche della popolazione generale», spiega Caterina Pilo, direttore generale di AIC.
«Non senza preoccupazione da tempo diffondiamo i dati del mercato del senza glutine, che vale in Italia circa 250 milioni/anno in costante crescita e di cui una consistente porzione, un terzo, esula dalla terapia della celiachia (in regime di erogazione da parte del SSN) e si riferisce alla spesa delle famiglie, che, in assenza di alcuna evidenza scientifica, ritengono che una dieta di esclusione del glutine sia benefica, anche in assenza di celiachia».
«Il dato ISTAT ce lo conferma, specificando che l'inclusione di biscotti e pasta senza glutine "è finalizzata a rappresentare la crescente domanda di alimenti senza glutine da parte sia dei pazienti affetti da celiachia sia di altri consumatori".
«Dobbiamo cogliere questa ulteriore occasione – conclude Caterina Pilo – per lanciare ancora una volta l'appello a non adottare un regime alimentare che escluda il glutine in modo autonomo ed in assenza di un percorso di diagnosi seguito dallo specialista. Tale comportamento, infatti, esclude la possibilità di fare successivamente una corretta diagnosi di celiachia».
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