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La Corte di Giustizia Ue: gli Stati liberi di limitare l’azzardo
Importante sentenza della Corte che sottolinea la libertà degli Stati a contrastare l'azzardo, dice sì a nuove gare (come quella prevista alla Legge di Stabilità) e a concessioni più brevi. Un imporatnte passo avanti
di Redazione
La Corte di Giustizia Europea ha affermato ieri che la normativa italiana rispetta i principi di parità di trattamento e di effettività dei trattati comunitari.
Inoltre la Corte dichiara che il diritto dell’Unione non osta a che l’Italia indichi, ai fini di un allineamento temporale delle scadenze delle varie concessioni, una nuova gara volta all’attribuzione di concessioni aventi durata inferiore rispetto a quelle rilasciate in passato.
In definitiva, dopo essersi già espressa sulla Germania e sulla legittimità a politiche di contrasto all’azzardo (qui la notizia) ieri la Corte ha ribadito che uno Stato può “vietare totalmente o parzialmente” il gioco d’azzardo o limitarlo con “modalità di controllo più rigorose”, perché ciò è “giustificato da motivi di interesse generale, quali la tutela dei consumatori nonché la prevenzione delle frodi e dell’incitamento dei cittadini a spese eccessive legate al gioco”. Nello specifico della normativa italiana si sottolinea che “l’obiettivo attinente alla lotta alla criminalità collegata a tali giochi è idoneo a giustificare le restrizioni delle libertà fondamentali derivanti da tale normativa”. Si riconocse anche un “ampio potere discrezionale che si basa sulla propria scala di valori di ordine morale, religioso e culturale”.
La Corte di Giustizia si è espressa in questo modo intervenendo e respingendo le istanze e le posizioni degli operatori del mercato parallelo e, in particolare, della società britannica Stanley International Betting e la sua controllata maltese Stanleybet Malta (le società Stanley) operano in Italia da circa quindici anni mediante Centri di trasmissione di dati (Ctd) ubicati presso locali aperti al pubblico. Quindi "il diritto dell’Unione non osta all’organizzazione, in Italia, di una nuova procedura di gara volta all’attribuzione, in materia di giochi d’azzardo, di concessioni di durata inferiore alle precedenti ". E' quanto affermano i giudici della Corte del Lussemburgo.
“La sentenza della Corte di giustizia europea, in materia di giochi, rappresenta un rilevante passo in avanti, in quanto, stabilisce che lo Stato italiano si è mosso in coerenza con la legislazione europea. Ne esce, così, rafforzata la scelta di combattere il gioco irregolare”. Parola del sottosegretario all’Economia con delega ai giochi, Pier Paolo Baretta, sulla sentenza della Corte di giustizia Ue in materia di scommesse. “La sentenza è importante – prosegue – perché arriva a valle della legge di stabilità che stabilisce un aut aut tra chi sta dentro e chi sta fuori dal sistema dei giochi gestiti dallo Stato ed in previsione della ormai imminente applicazione dell’art. 14 della delega fiscale, con la quale si riorganizza l’intero settore. La lotta all’illegalità e la tutela della salute pubblica, rappresentano per il governo un obiettivo inderogabile da perseguire in una materia così delicata e complessa”.
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