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Donare giorni di ferie. L’Italia impara dalla Francia
La commissione lavoro del Senato ha approvato all'unanimità nel Jobs Act un articolo che si ispira alla francese Mathys. L’idea oltr'Alpe è nata da un padre che ha dovuto affrontare la lunga malattia del figlio. I colleghi gli avevano ceduto i loro giorni di riposo. Ora anche in Italia sarà possibile la donazione delle vacanze
Nella delega sul lavoro è prevista la possibilità di cedere le ferie, che vanno oltre il minimo fissato dalla legge, a colleghi che ne hanno bisogno. Lo aveva annunciato il relatore del provvedimento e presidente della commissione Lavoro del Senato, Maurizio Sacconi, ed oggi è stata approva all'unanimità dalla commissione lavoro del Senato.
Il precedente
Una norma che arriva dalla Francia dove prende il nome di Mathys, un ragazzino morto di tumore al fegato nel 2012. Discussa dal Senato francese permette una nuova forma di solidarietà: la cessione a colleghi di giorni di ferie o di permessi. La storia era cominciata nel 2008, quando a Mathys Germain venne diagnosticato il male. Per lui e per la sua famiglia allora era iniziato un vero calvario, tra ospedali, cure delicate da realizzare a casa, notti insonni. Davvero complicato gestire una situazione di questo tipo, con gli impegni del lavoro. Così i colleghi dell’azienda in cui Christophe Germain (nella foto con la moglie) lavora, la Badoi di Saint-Galmier, cittadina nella regione della Loira, avevano deciso di cedergli 170 giorni di RTT (réduction du temps de travail) che ognuno aveva in “portafoglio”. In questo modo il padre ha potuto assistere Mathys in particolare negli ultimi mesi di vita. Ma quell’accordo tra colleghi non era previsto in nessuna norma, così quando si è diffusa la notizia di questa esperienza e in altre aziende hanno provato a varare accordi simili, sono arrivati molti stop. Prima di allora la legge francese prevedeva dei permessi non pagati in caso di malattia grave di qualche famigliare: lo stato poi prevedeva a forme di indennizazione più che altro simboliche.
Di qui la battaglia di Christophe Germain per rendere legale questa semplice pratica di solidarietà. Germain ha fondato anche un’Associazione (“D’un papillon à une étoile”, “Da una farfalla a una stella”) per venire incontro a genitori che si trovati nelle sue condizioni. Una battaglia vinta, perché il Senato francese approvò un testo in cui si dice che «una dipendente può, su sua richiesta e in accordo con il datore di lavoro, rinunciare anonimamente e senza contropartita a tutti o a parte dei giorni di riposo non sfruttati». La rinuncia ovviamente va a vantaggio di dipendenti che invece si trovano in condizioni di emergenza. E la legge fissa dei paletti a queste condizioni: la persona da curare deve avere meno di 20 anni, e la malattia o l’handicap devono essere di una particolare gravità».
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