Formazione

Verso il Forum Nazionale Scuole Aperte

La scuola finisce ma la scuola non chiude, apre. Il primo lunedì della prima settimana senza lezioni, Vita e Miur, in collaborazione con Comune di Milano e Anci, lanciano una convocazione al mondo della scuola, per raccontare le tante esperienze di Scuola Aperta e provuoverne una rete. Appuntamento a Milano il 16 giugno.

di Sara De Carli

La scuola, le 43mila scuole italiane, prese tutte insieme sono la più grande infrastruttura sociale del nostro Paese, prima e più che gli aeroporti, le autostrade, o i viadotti. Per questo nulla più della scuola è il “bene comune” di questo Paese.  Il 16 giugno, nell’appuntamento che lancia il Primo Forum nazionale delle Scuole aperte si vuole gridare al Paese che la scuola italiana – al contrario di ciò che la narrazione prevalente suggerisce, malgrado tutto e forse anzi contro ogni previsione – è viva.  La Scuola Aperta è un immenso patrimonio immobiliare che si mette a disposizione delle energie diffuse dei nostri quartieri, che fa il paio con il grande investimento sull’edilizia scolastica voluto dal Governo Renzi, come testimonia il forte coinvolgimento del Miur e la presenza all'evento di Milano sel sottosegretario Roberto Reggi.

La Scuola Aperta è un investimento sul sofware quanto il piano di edilizia scolastica è un investimento sull’hardware. È aprire la scuola nelle altre ore del giorno, negli altri giorni dell’anno, per tutte le età e per tutti: nonni, giovani, associazioni, imprese creative, trasformando i cortili in giardini pubblici o mercati a km zero, le biblioteche in centri di aggregazione, le aule in civic center, le palestre in campus. Ma soprattutto è la scuola che si apre a nuove relazioni con gli studenti, con le famiglie, con il territorio, con le associazioni.

Sembra un sogno, ma il bello è che la Scuola Aperta si può fare subito, senza attendere particolari riforme, iniziative legislative, finanziamenti istituzionali. Nelle grandi città come nei piccoli paesi, al Nord come al Sud, tanti dirigenti, tanti genitori e tante associazioni l’hanno già fatto. Alcuni di loro racconteranno le loro esperienze a Milano, lunedì 16 giugno: la loro testimonianza sarà contagiosa.

Noi di Vita intanto, sul numero del magazine in edicola da venerdì 6 giugno, abbiamo provato a immaginare la Scuola Aperta come scuola del futuro, ridisegnando gli spazi tradizionali in base alle esperienze già realizzate. Una mappa ad uso di tutti, la planimetria di una rivoluzione. Eccone un assaggio.

Ingresso
Le porte della scuola restano aperte da mattina a sera. Prima per le lezioni scolastiche, il pomeriggio – dalle 16 alle 18 – per i corsi di musica, inglese o sport a beneficio degli stessi studenti. Dopo cena, gli spazi della scuola vengono utilizzati dagli adulti del quartiere, per corsi di danza o sport, piuttosto che per incontri, conferenze, riunioni di associazioni del quartiere. La Scuola Aperta diventa un “civic center”. Per tutto ciò serve una copertura assicurativa diversa: “problema” che si risolve creando un’associazione riconosciuta di genitori. L’esperienza “storica” è quella della scuola Di Donato a Roma.

Cortile
Oggi viene utilizzato solo dagli alunni per i 15 minuti dell’intervallo. Nella Scuola Aperta invece il cortile il pomeriggio si trasforma in un vero e proprio giardino pubblico. Hanno iniziato a Torino, con “Cortili Aperti”. Basta un regolamento d’uso del Comune con nonni e genitori che hanno un ruolo attivo nella manutenzione, nel filone dei primi regolamenti per la cura condivisa dei beni comuni (Bologna è stata la prima a muoversi in questo senso, Roma e Milano ci stanno lavorando). Il cortile della scuola può ospitare anche il mercatino a km zero di Coldiretti, così i genitori mentre accompagnano i figli a scuola fanno la spesa: accade già a Milano, alla scuola Cadorna.

La sede dell’associazione genitori
I genitori che impegnano energie in favore della scuola sono un’infinità, ovunque, nei comitati spontanei o nel coinvolgimento individuale. C’è chi tinteggia le aule, chi organizzando vendite di torte e lotterie per mettere insieme qualche soldo in più, chi mette in scena veri spettacoli teatrali. Il problema è che spesso queste attività restano relegate nell’informalità, con problemi di trasparenza non indifferenti e alcuni paradossi. Per fare il salto di qualità è indispensabile che i genitori si costituiscano formalmente in un’associazione o ancora meglio in una onlus. In questo modo tutto è trasparente e ci sono anche agevolazioni sia per i donatori sia a livello di tassazione dei contratti con esperti esterni. L’attivo viene reinvestito nella scuola. Il Fermi di Mantova ha scelto addirittura di far passare dall’associazione FermiTutti i contributi volontari versati dalle famiglie.

Lo stanzino delle fotocopie
L’ITIS Majorana di Brindisi ha fatto scuola. Sono stati i primi in Italia a farsi i libri “in casa”, stampando la copia per ogni alunno con la fotocopiatrice. Oggi la rete Book in Progress conta circa 800 docenti, sparsi in tutta Italia: si valorizza la funzione del docente, si personalizza l’intervento formativo, si consente alle famiglie un risparmio di spesa sulla dotazione libraria di circa € 300. Nel dare indicazioni per le adozioni di libri di testo per l’anno 2014/15 il Miur, con nota 2581, ha invitato esplicitamente gli istituti scolastici ad elaborare il materiale didattico digitale per specifiche discipline da utilizzare come libri di testo e strumenti didattici.

L'appuntamento è per lunedì 16 giugno dalle 14,30 alle 18,30  presso l'Auditorium dell'Istituto G. Cardano di Milano (MM Lampugnano, via Natta 11). Interverranno fra gli altri Roberto Reggi, sottosegretario all'Istruzione; Stefano Boeri, architetto; Chiara Bisconti, assessore al benessere e qualità della vita del Comune di Milano; Francesco Cappelli, assessore all'Istruzione del Comune di Milano; Francesco De Sanctis, direttore ufficio scolastico regionale della Lombardia, Sabrina Gastaldi, ufficio istruzione Anci.

In allegato, il Manifesto del Forum Nazionale Scuole Aperte, il programma del 16 giugno e una sintesi della proposta. Vuoi avere altre informazioni sull’appuntamento di Milano? Ti riconosci nel Manifesto? Anche la tua è una Scuola Aperta? Scrivi a scuoleaperte@vita.it. Il 16 giugno verrà poi lanciato un nuovo sito dedicato e in autunno ci sarà un secondo grande appuntamento per raccontare e far incontrare tutte le esperienze raccolte.
 

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