Politica

Renzi: entro un mese un Disegno di legge delega sul Terzo Settore

Tre le domande che Riccardo Bonacina ha posto al Premier a Lucca sul futuro del Terzo Settore italiano. Ecco la seconda delle tre risposte: «Facciamo la riforma insieme, ma per favore, senza tavoli»

di Redazione

Dopo 16 anni un premier incontra il Terzo settore. È successo sabato 12 aprile a Lucca al Festival del Volontariato organizzato dal Centro Nazionale del Volontariato presieduto da Edo Patriarca. Per l'occasione è stata proposta un'intervista aperta condotta da Riccardo Bonacina, direttore di Vita. Tre le domande che il giornalista ha posto a Renzi. Ecco la seconda domanda e risposta (la prima qui)

Riccardo Bonacina: Hai detto “faremo una lotta violenta alla burocrazia”. Va bene, perchè il volontariato è stremato dalla burocrazia per cui in questi anni ha sofferto molto. Questo Festival si chiama “Energie da liberare” e per liberare le energie bisogna togliere qualche tappo, legame e lacciuolo. Bisogna liberare le energie enormi che ogni giorno 4,7 milioni di volontari esprimono. Quelle dei 15 milioni di italiani che donano e che oggi possono usufruire di una detraibilità minore di quando donano ai partiti, ed è ingiusto. Quelle dei 17 milioni di italiani che devolvono il 5 per mille delle loro tasse alle organizzazioni di volontaritao e a cui lo Stato ha scippato in questi anni ben 271 milioni mettendo tetti alla copertura di una norma non ancora stabilizzata. Come procediamo?

Matteo Renzi: Bene, andiamo con ordine. Questione 5 per mille: se vogliamo, e io credo che dobbiamo, uscire dalla logica di copertura in stabilità e avere una legge ad hoc che non sia quindi una gentile concessione tutte le volte, ripetuta, del Governo in carica ma sia un principio, noi o prendiamo la strada della della delega fiscale o facciamo un documento apposta che leghi l'impegno ad alcuni obblighi, come la trasparenza  e la rendicontazione. È secondo me un metodo molto serio. Consento di accedere al 5 per mille a quelle strutture che si impegnano ad avere una rendicontazione puntuale secondo il metodo che, vorerei essere chiaro, nell'arco del prossimo anno riguarderà tutta la Pa, i partiti politici e i sindacati.

Io, però, non sono qui a promettere ma a sfidarvi. Ci state su questo? Se si, la ridefinizione di cos'è Terzo settore e di tutte le misure che occorrono al suo sviluppo deve andare in una legge ad hoc. Legge che non può che avere il percorso del disegni di legge delega, a mio avviso. Che tenga dentro anche tutte le questioni normative su cui tante volte abbiamo discusso rispetto al Codice Civile e alla valutazione che noi dobbiamo avere della struttura dell'associaizonismo. Che tenga dentro le equiparazioni della detraibilità dei partiti politici con le associazioni di volontariato. Vorrei sfidarvi in questo modo: noi siamo pronti nell'arco di un mese, coi ministri competenti, ad andare in Consiglio dei Ministri e approvare uno schema di disegno di legge delega. Senza però fare tavoli. I tavoli li fanno i mobilieri. Noi facciamo uno scambio di documenti via mail. Organizzatevi dei luoghi di dibattito e di confronto e restituiteci le vostre opinioni in un percorso open. Si fa il testo, noi lo offriamo alla vostra attenzione e lo correggiamo insieme. Poi si va in Parlamento e si cerca di correre tutti insieme per scrivere una pagina nuova.  

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