Formazione

15 milioni contro la dispersione scolastica

Bando da 15 milioni per progetti didattici innovativi contro la dispersione scolastica. Scuole aperte il pomeriggio, gruppi di 7-10 alunni, progettazione partecipata. Il bando scade il 28 febbraio. Marco Rossi Doria: «speriamo che il bando aiuti a dare continuità alle cose che sappiamo funzionano bene»

di Redazione

Quindici milioni di euro contro la dispersione scolastica, per ridurre gli abbandoni scolastici ma anche le ripetenze e i debiti formativi, i giorni di assenze, il numero di sanzioni disciplinari e migliorare le competenze di base in matematica e lettura. Li stanzia il bando dedicato contenuto nel decreto ministeriale firmato il 7 febbraio dal ministro Maria Chiara Carrozza, che dà attuazione all’articolo 7 del decreto legge “L’istruzione riparte” (poi legge 128 dell’8 novembre 2013). Le scuole (anche in rete) potranno presentare la propria candidatura agli Uffici Scolastici Regionali entro il 28 febbraio. Regione per regione, apposite commissioni valutatrici selezioneranno i progetti migliori.

Con questi soldi il Miur finanzierà dei progetti di didattica integrativa e innovativa, anche in raccordo con analoghe iniziative realizzate sui territori da enti locali e altri soggetti, pubblici, privati, del non profit e del privato sociale, «al fine di consolidarne l’esperienza e di estenderne e potenziarne l’impatto», dice il decreto. Il 70% del finanziamento ottenuto, per ciascun progetto, dovrà andare a azioni destinate a piccoli gruppi di alunni – da 7 a 10 studenti – ai quali dedicare percorsi fondati sul recupero delle competenze di base per almeno 4 ore alla settimana. Il 30% delle risorse dovrà invece finanziare azioni rivolte all’intera platea degli studenti, soprattutto per l’organizzazione di laboratori culturali, artistici, sportivi o ricreativi. Queste iniziative devono essere realizzate in orario extrascolastico e pomeridiano, in aggiunta al nomale orario delle lezioni: per questo il decreto parla esplicitamente di prolungamento dell’orario scolastico e di apertura pomeridiana delle scuole.

Tutti i progetti dovranno prevedere una progettazione partecipativa ed integrata con il contesto territoriale, una progettazione condivisa con le famiglie, percorsi personalizzati, specifici percorsi per gli studenti di recente immigrazione. Le attività didattiche proposte dovranno essere avviate nel corso di questo anno scolastico e proseguire nell’anno scolastico 2014-15. «Abbiamo scelto di riconoscere e sostenere tutte quelle azioni già sperimentate con successo nei territori e nelle scuole a rischio, specialmente se con il coinvolgimento diretto degli Enti Locali. La nostra speranza è che questo bando aiuti a dare continuità e ad estendere le cose che sappiamo che funzionano bene», sottolinea il Sottosegretario all’Istruzione Marco Rossi-Doria. «I progetti delle scuole dovranno puntare almeno per una parte delle azioni previste sul lavoro mirato con piccoli gruppi e sull’accompagnamento di singoli bambini e ragazzi a rischio attraverso figure tutor. Nelle superiori [il bando infatti si rivolge anche alle scuole superiori, per azioni mirate sugli alunni del primo biennio, ndr], questo si realizzerà anche attraverso passerelle dalla terza media e servizi di ri-orientamento».

Le risorse sono state suddivise in base al numero di alunni di ciascuna regione, con una correzione legata al tasso di dispersione scolastica nell’anno scolastico 2012 (early school leavers): la Lombardia è la regione che avrà più soldi (2,2 milioni di euro), pur “perdendo” 10mila euro perché il suo abbandono è inferiore alla media. Segue la Campania, che avrà 1,8 milioni di euro (+47mila euro di correttivo) e la Sicilia (1,5 milioni con un correttivo di +77mila euro). Fanalino di coda è il Molise, che avrà 22mila euro: con il suo 9,89% è la regione con il tasso di dispersione scolastica più basso, l’unica che ha già raggiunto l’obiettivo di stare sotto il 10% che l’Italia si è prefissata per il 2020. Così dovrà rinunciare a 60mila degli 82mila euro che gli spetterebbero per la sola popolazione.

Immediate le polemiche, perché fa strano che regioni con un tasso di dispersione più alto prendano meno soldi di regioni del Nord, dove l’abbandono è già più contenuto. Il sottosegretario Marco Rossi Doria ha detto che «i dati ci dicono che anche nelle periferie urbane del centro-nord gli abbandoni hanno raggiunto e superato i livelli di guardia. Campania, Calabria, Puglia e Sicilia, inoltre, hanno avuto 50 milioni di fondi europei per il biennio in corso e stanno lavorando già per battere la dispersione». Davide Faraone, responsabile welfare e scuola del Pd, dice che «tenendo conto più della popolazione scolastica che della dispersione il divario tra scuola del Nord e del Sud non si ridurrà mai».
 

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