Formazione

Alunni stranieri: basta con la didattica dell’emergenza

Dobbiamo smettere di pensare agli alunni stranieri come quelli che non sanno l'italiano, puntando su una didattica non più dell'emergenza. Milena Santerini coglie al balzo l'apertura del ministro Carrozza e lancia il Forum Scuola e Cittadinanza

di Sara De Carli

Nasce il Forum Scuola e Cittadinanza, per fare piccoli-grandi cambiamenti dal basso a partire dalle risorse che la scuola ha, a prescindere da qualsiasi spending review: le persone e le idee. L’idea, appunto, è di Milena Santerini, esperta di intercultura e didattica, docente di pedagogia generale all’Università Cattolica di Milano, eletta in Parlamento con Scelta Civica.  «Il Forum nasce con una trentina di adesioni, da parte di singoli e di associazioni impegnate nella scuola dal punto di vista dei cittadini, come l’Age, Disal, Uciim, Fondazione Agnelli. Ovviamente è aperto a tutti i colleghi parlamentari, a cominciare da quelli della VII commissione», spiega Milena Santerini.
Il forum permanente sarà coordinato da Maurizio Gentile, psicologo, docente della Lumsa e direttore di RicercAzione: «di sicuro lavoreremo per gruppi, per costruire proposte, a cominciare da autonomia, valutazione della scuole e formazione dei docenti. La scuola in questo momento è piena di conflitti, vogliamo ragionare senza ideologie. Non servono grandi riforme ma tornare a valorizzare le idee e le persone», continua Santerini.

All’interno del macro-capitolo sulla cittadinanza c’è anche la questione degli alunni stranieri o meglio, di cittadinanza non italiana. Il ministro Maria Chiara Carrozza ha citato proprio l’onorevole Santerini l’altro giorno per dire che «condivido la necessità di interpretare diversamente le azioni di integrazione degli alunni stranieri nelle scuole italiane». Se è vero che in un decennio siamo passati dall’accogliere 50mila a 800mila alunni con cittadinanza non italiana, è altrettanto vero che il 45% di essi è nato in Italia e solo il 5% è arrivato da poco nelle nostre scuole. Tanto che Carrozza ha messo l’accento sul fatto che il boom di studenti non italiani è oggi nelle scuole superiori, con 200mila studenti, «con tassi troppo elevati di insuccesso formativo» e ha proposto di «avviare un lavoro di revisione e aggiornamento delle Linee guida per l’accoglienza degli alunni stranieri, con un’attenzione particolare al tema delle seconde generazioni e cercando di distinguere i diversi bisogni, quelli dei neo arrivati e quelli degli studenti nati nel nostro paese».

Per Milena Santerini il problema «è passare da una didattica dell’emergenza e dei nuovi arrivati a una didattica di seconda generazione. Il problema di questi adolescenti non è quello di non capire l’italiano ma quello di una integrazione culturale, problema peraltro molto simile a quello di altri adolescenti italianissimi ma che hanno avuto meno opportunità e meno strumenti». C’è davvero bisogno di rivedere delle linee guida che sono solo del 2006? «Se è per quello il documento sulla via italiana all’integrazione scolastica è ancora successivo, dell'ottobre 2007. Molte cose di entrambi restano valide, l’idea di lavorarci è un ottimo segnale di attenzione da parte del ministro e soprattutto anche lì c’è bisogno di inserire una didattica interculturale non dell’emergenza».
 

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