Formazione
Caro Profumo, quei mille posti moltiplicali per 7
Domani aprono le iscrizioni al concorso della scuola. Sono attesi 160mila candidati. Mille cattedre sono per insegnanti di sostegno. Tante? Per niente, secondo Salvatore Nocera. Che annuncia una proposta di legge per rivedere l'intero sistema dell'integrazione scolastica
Ci siamo. Dal 6 ottobre e fino al 7 novembre 2012 gli aspiranti insegnanti potranno presentare (solo online) domanda di ammissione al concorso firmato Francesco Profumo, il primo dopo 13 anni. Sono attese 160mila candidature. La selezione avverrà in tre step a partire da dicembre. Le cattedra a disposizione sono 11.542. Quasi mille di esse – 952 per l’esattezza – sono per il sostegno.
Le 952 cattedre da coprire sono così suddivise: 127 nella scuola dell’infanzia, 315 nella primaria, 314 nella secondaria di primo grado e 196 nella secondaria di secondo grado. La Campania è la regione che avrà più nuovi insegnanti di sostegno in cattedra (134), pur avendo un rapporto fra insegnanti e alunni con disabilità ben al di sotto della prevista media nazionale di uno a due. In Lombardia, dove pure oggi c’è solo un insegnante di sostegno ogni 2,45 alunni disabili, conquisteranno una cattedra solo in 113. Ma questa è un’antica e pare irrisolvibile questione.
Di fatto, comunque, nei prossimi due anni scolastici entreranno nelle scuole italiane mille nuovi insegnanti di sostegno, di ruolo, con garanzia di continuità didattica. Guardando i numeri assoluti delle cattedre a disposizione, si tratta della quarta posizione: più del sostegno fanno solo le maestre elementari (3.502 posti), i professori di italiano, storia e geografia alle medie (1.871 posti) e le maestre della scuola dell’infanzia (1.411). Il numero, però, non entusiasma Salvatore Nocera, vicepresidente Fish e responsabile dell’Osservatorio Fish sull’integrazione scolastica: «Certo, daranno un contributo alla continuità didattica, ma nelle scuole italiane gli insegnanti di sostegno precari sono quasi 30mila, quindi mille non sono poi tanti». Quel che ci vorrebbe, a suo parere, sarebbe «un innalzamento della percentuale di posti dell’organico di diritto o almeno riportarla al 70%. Oggi siamo sotto». Cioè al 64%.
Di sostegno si è tornati a parlare nei giorni scorsi, quando il ministro Profumo ha annunciato di voler avviare una «revisione del modello». Sbagliando però clamorosamente i numeri: 150mila, secondo Profumo. Poco meno di 100mila nella realtà. «Se il ministro ha in mente di azzerare il sostegno, mettendo il grosso degli insegnanti specializzati a insegnare materie curriculari e distaccandone un terzo negli uffici scolastici provinciali, come esperti, noi abbiamo già detto che non ci stiamo», precisa Nocera. Anche la Fish, in realtà, sta elaborando una proposta di legge per una riorganizzazione complessiva dell’integrazione scolastica, che vorrebbe presentare già al prossimo incontro dell’Osservatorio ministeriale sull’integrazione, l’8 ottobre. Al centro della proposta, tre temi: elaborazione di indicatori di qualità dell’integrazione; classi di concorso specifiche per insegnanti di sostegno; formazione permanente veramente obbligatoria per tutti gli insegnanti in servizio.
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