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Strade più sicure senza regole
A Drachten non esistono più cartelli stradali. E gli incidenti diminuiscono. Anche Londra testa l'idea
Niente semafori, indicazioni, cartelli, marciapiedi, dossi rallentatori o posteggi. Non è solo il sogno di ogni automobilista. C’è un paese infatti, è Drachten in Olanda, in cui l’abolizione sistematica della segnaletica stradale, anche la più elementare, è un punto di forza. Una spertimentazione che arriva da lontano, iniziata nel 1974. Quell’anno è ricordato come il periodo più buio per la viabilità olandese: ci furono 3200 incidenti mortali. Così nella piccola cittadina, in cui abitano 45 mila abitanti, si è cominciato con la soppressione delle regole della strada.
La cosa sorprendente è che la follia funziona. Come ha spiegato Hans Monderman, 55 anni, ingegnere, ideatore e realizzatore del progetto «Il mio obiettivo era cercare di fare in modo che gli automobilisti riducessero la velocità di marcia. Ma visto che i divieti da soli non funzionavano, ho deciso di scommettere sulle persone, responsabilizzandole. E adesso posso tranquillamente dire che ho vinto la scommessa. Lo dimostrano le rilevazioni fatte presso i nuovi incroci: la velocità media dei veicoli è dimezzata». Si è passati infatti da 60 a 30 chilometri all’ ora. Senza alcun bisogno di cartelli stradali. «La mancanza di semafori prende in contropiede pedoni e automobilisti e, nel contempo, li mette sull’ avviso. Tutti rallentano, tutti si guardano a destra e a sinistra. Ma soprattutto si lanciano dei segnali con gli occhi, che funzionano meglio di qualsiasi segnale luminoso esterno» aggiunge Monderman. Risultato: una riduzione drastica degli incidenti mortali (che nel 1974 erano stati 120 in tutta la provincia contro i 45 dell’ anno scorso).
Ma al di là del modalità poco ortodossa la vera rivoluzione è l’approccio. Secondo alcuni studi il 70% della segnaletica non è nemmeno percepita dall’automobilista, anzi favorisce il suo imbarbarimento. Ogni semaforo è una sfida per riuscire a passare ancora con il giallo. Il risultato: nella morsa del corsetto delle regole, l’automobilista diventa egoista e cerca solo il proprio tornaconto. Una situazione che può essere riassunta con l’equazione «tanto più sono le regole, meno si sente la responsabilità». Senza dimenticare che le regole, ormai, sono sempre più spesso ideate partendo dal presupposto che il cittadino non sia degno di fiducia. La nuova concenzione stradale olandese invece ribalta le cose: solo più libertà e più responsabilità individuale possono aiutare ad uscire dal circolo vizioso. La libertà è meravigliosa nei suoi effetti inintenzionali: ciò che a molti potrebbe apparire come un caos totale si trasforma in ordine spontaneo.
In psicologia infatti solo laddove è tutto regolato l’automobilista può premere il pedale dell’acceleratore senza farsi troppi scrupoli. Un ambiente poco chiaro impone invece cautela e circospezione.
A testimoniare il grande successo di questa iniziativa il fatto che da mezzo mondo si viaggia per visitare Drachten. Persino Londra si è detta interessata al modello libertario stradale, che a Kensington è in fase di sperimentazione. In un anno il numero di incidenti, con feriti, si è dimezzato.
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