Formazione

Bandiere per dire no alla guerra

Sono quasi 200 mila a sventolare dai balconi italiani per dire no alla guerra

di Emanuela Citterio

Le bandiere colorate della pace sventolano da 200 mila balconi in Italia. L’inziativa “Pace da tutti i balconi” partita in ottobre per manifestare con un gesto il proprio no alla guerra si è diffusa capillarmente in tutta Italia. E il sito www.bandieredipace.org ha più di 4000 accessi al giorno. “Oramai non c’è via, piazza o strada in Italia che non esponga almeno una bandiera della pace. E’ la conferma che la maggioranza degli italiani non
vuole la guerra all’Iraq” dice oggi un comunicato delle associazioni che promuovono l’iniziativa.
L’iniziativa prevede di appendere alla finestra o a un balcone, o comunque in un luogo ben visibile, la bandiera della pace e di tenerla esposta finché non sarà scongiurato un attacco contro l’Iraq el’intervento dell’Italia in guerra, in qualsiasi forma essi avvengano.
Ma quante bandiere sono state distribuite finora? Dall’inizio della campagna la rete di associazioni che ha promosso la campagna ne ha già distribuite quasi 200 mila, in tutta la penisola, dalla Sicilia al Trentino, con picchi in Veneto, Emilia Romagna, Lombardia. In questi ultime settimane sono state distribuite dalle 25 alle 30 mila bandiere alla settimana.

Dove: La bandiera è appesa, oltre che al balcone di tante famiglie, anche nelle sedi di enti locali, coinvolgendo trasversalmente sia giunte di centro-destra (come il Comune di Taranto e Regione Puglia) che di centro-sinistra (come il Comune di Venezia), nonché in scuole e luoghi di lavoro, conventi e persino all’esterno di qualche Curia Vescovile, come quelle di Trento e Vittorio Veneto. Fra le particolarità da segnalare, quella del paese di Pezzoli (Rovigo) nel quale tutte le abitazioni, grazie all’intraprendenza del parroco, espongono la bandiera arcobaleno. Nonostante la crescita esponenziale delle persone che vogliono affermare attraverso la bandiera la loro contrarietà all’entrata in guerra del nostro paese sia dovuta soprattutto alle persone semplici, alla gente comune, non sono pochi i “vip” che hanno esposto la bandiera fuori dalla loro casa, a partire da Jovanotti.

Adesioni: all’iniziativa hanno aderito diverse associazioni: Associazione Botteghe del Mondo, Associazione Obiettori Nonviolenti, Attac, Azione Cattolica, Banca Etica, Beati i Costruttori di Pace, CEM Mondialità,Chiama l’Africa, Comunità Papa Giovanni XXIII, Comunità Telematica Manipulite.it, Coordinamento Comasco per la Pace, Emergency, Focsiv, Gi.Fra. Minori, Libera, Manitese, Medici Senza Frontiere, Missione Oggi, Movimento Nonviolento, Nigrizia, Pax Christi, Peacelink, Rete di Lilliput, Rete
Radiè Resch, Sermig, Tavola della Pace, Arci.

Sito: www.bandieredipace.org (più di 4000 accessi giornalieri; vi si trova tutto per una diffusione capillare sul territorio: volantini, documenti, elenco dei punti di distribuzione – come le botteghe del commercio equo e solidale, gruppi di solidarietà, gruppi sindacali locali, ecc. – e anche un sostegno di tipo legale nel caso di condomini contrari all’affissione).

Come è nata la proposta: l’idea di manifestare il NO alla guerra in Iraq
con la bandiera della pace esposta dalle abitazioni nasce la sera del 15 settembre 2002, a conclusione del Giubileo degli oppressi a Bologna: un
gruppo di persone appartenenti a diverse associazioni insieme ad Alex
Zanotelli pensa un’iniziativa che possa attivare tutti i cittadini
italiani e che consiste appunto nell’appendere ai balconi di casa la bandiera della pace per dichiarare il proprio no alla guerra. La richiesta di adesioni viene inoltrata alle associazioni legate alla Rete di Lilliput e trova
un’immediata ed entusiasta risposta. Successivamente, l’iniziativa si è
affiancata alla campagna “Fuori l’Italia dalla guerra” promossa tra gli
altri da Emergency, Libera, Rete di Lilliput e Tavola della Pace. Da metà ottobre è attivo il sito Internet.

Il simbolo: la bandiera della pace è stata importata alcuni decenni fa in
Italia da Aldo Capitini – il fondatore del Movimento Nonviolento, nonché
ideatore della prima Perugia-Assisi – che l’aveva vista utilizzata dai
pacifisti inglesi. Nel racconto del diluvio universale Dio pone
l’arcobaleno come sigillo della sua alleanza con gli uomini e con la natura, promettendo che non ci sarà mai più un altro diluvio universale. L’arcobaleno è diventato così il simbolo della pace tra terra e cielo e, per estensione, tra tutti gli uomini. I colori dell’arcobaleno sono anche utilizzati come segno della ‘convivialità delle differenze’ per la loro caratteristica fisica di restituire la luce bianca se fatti roteare velocemente. E’ stata usata diffusamente a partire dagli anni ’80 nelle marce per la pace e in tutte le manifestazioni italiane, nonché nelle iniziative di pace di volontari italiani all’estero (a Sarajevo, in Iraq, in Kosovo, nella Repubblica Democratica del Congo).

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